Parcheggi salasso nelle spiagge sarde, la polemica esplode a Castiadas, Cala Sinzias e molte altre località balneari sarde. Pioggia di proteste per i prezzi alti, mare a pagamento. Diventa virale il post su Fb dell’ex sindaco di Quartucciu Pierpaolo Fois: “Oggi con la famiglia sono stato in questa località. SORPRESA! il parcheggio a pagamento é passato, rispetto all’anno scorso, dai 5 € al giorno a 10 €. Ormai siamo destinati a stare in casa. Non solo la continuità territoriale ci impone prezzi proibitivi sia per le navi che per gli aerei, ma oggi non possiamo andare liberamente neanche al mare a casa nostra. Sotto le mentite spoglie della tutela delle coste degli habitat naturali si nascondono, a mio avviso, i tentativi per scoraggiare le famiglie normali, quelle che non godono dei vari privilegi, di avvicinarsi ai posti belli della nostra isola per tutelare i proprietari delle case al mare, oltre Monte Turno, vedasi Cala Pira, La spiaggia vicino all’hotel dei Re sempre a Castiadas. Con tutta una serie di strategie di divieti di sosta, parcheggi a pagamento per un anno per poi sparire l’anno successivo…. e si continua. Il tutto per allontanare la “plebe” dai posti “in”. Come potete vedere dalla foto su uno sterrato oltre 6000 metri quadrati e con oltre 500 macchine non c’era una persona che regolamentasse il traffico. Ho assistito, per fortuna in un momento di tranquillità, a macchine che non potevano andare avanti o indietro perché mancava un senso di circolazione nelle corsie. Mi domando. E se scoppia un incendio cosa succede? Un disastro. In questo parcheggio mancano le misure minime di sicurezza. Non c’era un estintore, non c’era uno straccio di nulla che indicasse in caso di emergenza cosa fare. Senza entrare nello specifico di altri profili, questa attività non rispetta le condizioni minime di sicurezza. Il Decreto ministeriale 1° febbraio 1986 (G.U. n. 38 del 15 febbraio 1986) punto 7 prevede che per ogni 100 veicoli ci dev’essere un idrante. Se ci dev’essere un idrante ci devono essere anche i serbatoi che contengono l’acqua e ci dev’essere un sistema di pompaggio con motori e gruppi di continuità. se c’é tutta questa attrezzatura ci dev’essere qualcuno che la manovra in caso di emergenza. Cosa c’e’ di tutto questo? NULLA. L’unica cosa che é certa é che il Comune e la società che gestisce incassano. Speriamo che non capiti nulla ma è assolutamente prevedibile che d’estate si possa sviluppare un incendio. A fronte dei 10 euro quali servizi ci sono in spiaggia? Nessuno. Il salvamento a mare é pagato dalle concessioni date per la gestione dei due chioschi e ombrelloni a pagamento. Ci sono servizi igienici? manco in fotografia. Poi ci parlano di turismo di qualità…”.
Oltre a Pierpaolo Fois, le proteste a Castiadas per i parcheggi a pagamento si moltiplicano. Danilo Cangemi, un nostro lettore, scrive a Cagliari Online: “10€ al giorno per poter andare a fare il bagno nella mia terra con la mia famiglia… semplicemente assurdo…. Questo è uno dei cartelli presente nei parcheggi a pagamento del litorale di Costa Rei…. ma siamo su scherzi a parte? Uno sterrato in cui è presente un classico mangia monete (senza neanche il bancomat) dove non è presente nessun operatore (almeno fosse utile per occupare persone o cooperative che creano posti di lavoro) e dove incredibilmente non c’è nessun tipo di servizio. Inoltre cosa allucinante non esiste nessun sistema di sicurezza, vedi idranti o estintori… se per puro caso scoppiasse un incendio, come spesso accade nella nostra terra sarebbe un inferno… Questo è il biglietto da visita del comune di Castiadas e dei vari comuni dei litorali sardi, che hanno trovato un nuovo sistema per fare cassa… non bastano tutte le tasse che esistono ora abbiamo anche il salasso per andare al mare e se non vuoi prendere una multa certa, l’unico sistema per essere sicuro è lasciare la tua macchina in un parcheggio dove l’unico scopo è incassare”. I cartelli dei parcheggi a pagamento sono pienamente legittimi, ma i bagnanti non hanno preso bene l’aumento delle tariffe.











