Le recenti dichiarazioni dell’ex Assessore Armando Bartolazzi, riportate dalla stampa regionale, rappresentano un’accusa gravissima e inaccettabile: parla di una sanità sarda “frutto di trent’anni di spartizioni”. Egli afferma che vere riforme strutturali sarebbero state possibili solo in presenza di un accordo politico trasversale che gli garantisse “carta bianca”. Questa ammissione pubblica conferma ciò che USB Sanità denuncia da anni: un sistema sanitario ostaggio di logiche di potere e spartizioni politiche. È un atto che richiede risposte immediate!
Oggi, con la revoca della delega a Bartolazzi, la Presidente della Regione ha assunto ad interim l’Assessorato alla Sanità. Tuttavia, questa scelta non può archiviare la gravità di quanto emerso. La guida temporanea dell’Assessorato non cancella le conseguenze allarmanti di un sistema in crisi.
Gli ospedali della Sardegna sono sull’orlo del collasso organizzativo. La crescente pressione assistenziale pone il personale allo stremo, mentre le liste d’attesa si allungano vertiginosamente. Come afferma Gianfranco Angioni USB Sanità: “Chi non riesce ad attendere rischia la vita, talvolta pagando il prezzo più alto: morire senza essere visitato o diagnosticato in tempo. Molti territori sono privi di medici di base e pediatri, aggravando ulteriormente l’accesso a cure essenziali”. Nel frattempo, le istituzioni regionali tagliano nastri sull’apertura di nuove strutture private, mentre i malati continuano a mendicare cure. Angioni sottolinea con fermezza: La logica del profitto non può sostituirsi alla tutela della salute pubblica.”
Bartolazzi afferma inoltre che con la fine del suo incarico, l’Isola “perde una grande opportunità” per proseguire verso il riconoscimento come IRCCS. Questo fatto sottolinea ancora una volta il quadro desolante che USB Sanità denuncia da anni: un sistema paralizzato da interessi personali e politici, incapace di garantire il diritto alla salute dei cittadini.
USB Sanità chiede trasparenza totale. È fondamentale che siano rese pubbliche tutte le pressioni, interferenze e dinamiche di potere che hanno ostacolato le riforme promesse. Angioni afferma: “Esigiamo verifiche immediate da parte degli organi competenti su spartizioni politiche, nomine, gestione delle strutture sanitarie e accesso alle cure e terapie.” Se le parole dell’ex Assessore troveranno riscontro, chi ha avuto potere dovrà assumersi la propria responsabilità, così come chi ha permesso che la salute pubblica venisse sacrificata a logiche di potere.
USB Sanità non accetterà silenzi, mezze verità o rinvii. Continueremo a combattere con determinazione per difendere il diritto alla cura e per pretendere una sanità pubblica giusta, efficiente e di qualità, al servizio delle persone e non degli interessi privati.
E conclude: “La salute dei sardi non è un gioco politico. È un diritto fondamentale che va difeso con forza, chiarezza e rispetto. In conclusione, Angioni ribadisce: “Vogliamo verità e rispetto. Questo è ciò che si deve agli ammalati e agli operatori sanitari.” Le parole dell’ex Assessore non possono essere minimizzate né dimenticate. La gestione ad interim dell’Assessorato non basta: è necessario fare piena luce, subito, e chiarire ogni responsabilità.”











