Va avanti la battaglia di Maria Gabriella Mancini, la quarantanovenne di Quartu Sant’Elena che, da ieri, ha iniziato lo sciopero della fame e della sete per protestare contro l’assenza di un aiuto concreto a sua figlia. Anoressica e con altre patologie, si trova ricoverata da circa due mesi nel reparto di Psichiatria 1 del Santissima Trinità di Cagliari: “Ho passato tutta la notte su un panchina esterna dell’ospedale”, racconta la donna. “Non mi fermerà niente e nessuno, pretendo che mia figlia venga trasferita in una struttura, anche fuori Sardegna, dove possano seguirla e aiutarla”. Ieri l’avrebbero dovuta dimettere: “Ma è saltato tutto in seguito alla mia protesta. Avrei dovuto riportarla a casa ma è ingestibile. Lei ha bisogno di medici, infermieri e personale specializzato, per me è impossibile seguirla e aiutarla”.
Oggi è prevista una riunione, al Santissima Trinità, per fare il punto della situazione: “Attendo di sapere quali decisioni verranno prese. Sto lottando per garantire alla mia bambina il meglio, seppur in una situazione difficile. A diciotto anni stare tutto il giorno in un letto non è vita e lei, così, non migliorerà mai”.










