Cagliari, unite contro il maniaco che da 10 anni terrorizza le donne: “Dobbiamo riprenderci la nostra vita”. Questa sera, presso l’associazione VOFS OdV che ospita il Comitato Spontaneo Donne di Mulinu Becciu, “ci siamo riunite con l’avvocato Gianfranco Piscitelli che ci assiste sin dalla costituzione per discutere le possibili azioni da intraprendere per prevenire e contrastare gli ultimi episodi di violenza nel nostro quartiere”.
Sono stanche di avere paura per colpa di chi, nascosto dal buio e da un cappuccio, segue le sue vittime, le tocca, si abbassa i pantaloni mostrando la sua nudità. Sinora non è andato oltre, ma forse solo per puro caso, perché le donne sono riuscite a scappare, in tempo. Una mobilititazione per individuare l’uomo molestatore, assieme alle donne anche gli uomini che accompagnano sorelle, amiche anche solo per fare pochi passi. E l’avvocato che si prodiga per tutelare chi ha il diritto di uscire da casa “con i tacchi” e non con scarpe comode ai piedi “per poter scappare”, correre velocemente per non farsi raggiungere da chi spunta all’improvviso dalle siepi o si presenta lungo il percorso.
“Vogliamo continuare il nostro impegno per dare voce e tutela a tutte le donne, così come a tutti i cittadini della zona e dei territori limitrofi, portando le loro richieste alle istituzioni ed Autorità preposte alla sicurezza” spiega il comitato.
“Chiediamo a tutte coloro che desiderano aderire al nostro comitato e ricevere supporto legale e psicologico gratuito, di scriverci in privato.
Non restiamo in silenzio, facciamo rete.
Dobbiamo riprenderci la nostra vita che è stata stravolta, dobbiamo riprenderci la libertà di uscire e rientrare ad ogni ora del giorno e della notte senza la scorta di uomini, la libertà di essere donne e rimettere le scarpe con i tacchi e non quelle comode per scappare. La VIOLENZA che subiamo da questa storia è una violenza subdola che lascia il segno più di quella fisica e la VIOLENZA, ogni genere di violenza, è un reato”.
Sono stanche di avere paura per colpa di chi, nascosto dal buio e da un cappuccio, segue le sue vittime, le tocca, si abbassa i pantaloni mostrando la sua nudità. Sinora non è andato oltre, ma forse solo per puro caso, perché le donne sono riuscite a scappare, in tempo. Una mobilititazione per individuare l’uomo molestatore, assieme alle donne anche gli uomini che accompagnano sorelle, amiche anche solo per fare pochi passi. E l’avvocato che si prodiga per tutelare chi ha il diritto di uscire da casa “con i tacchi” e non con scarpe comode ai piedi “per poter scappare”, correre velocemente per non farsi raggiungere da chi spunta all’improvviso dalle siepi o si presenta lungo il percorso.
“Vogliamo continuare il nostro impegno per dare voce e tutela a tutte le donne, così come a tutti i cittadini della zona e dei territori limitrofi, portando le loro richieste alle istituzioni ed Autorità preposte alla sicurezza” spiega il comitato.
“Chiediamo a tutte coloro che desiderano aderire al nostro comitato e ricevere supporto legale e psicologico gratuito, di scriverci in privato.
Non restiamo in silenzio, facciamo rete.
Dobbiamo riprenderci la nostra vita che è stata stravolta, dobbiamo riprenderci la libertà di uscire e rientrare ad ogni ora del giorno e della notte senza la scorta di uomini, la libertà di essere donne e rimettere le scarpe con i tacchi e non quelle comode per scappare. La VIOLENZA che subiamo da questa storia è una violenza subdola che lascia il segno più di quella fisica e la VIOLENZA, ogni genere di violenza, è un reato”.










