Tumore al seno: l’odissea per le pazienti malate al Businco. Il caso in Regione. pazienti abbandonate e costrette a file di ore in una struttura fatiscente. Sono le criticità emerse dal trattamento delle pazienti oncologiche, affette da tumore al seno, dell’Ospedale Oncologico-Businco di Cagliari, messe nero su bianco in un’interrogazione in consiglio regionale (primo firmatario Valter Piscedda, Pd).
Le terapie per le pazienti affette da tumore al seno sono molto invasive per le conseguenze derivanti dalla somministrazione – o assunzione – di farmaci chemioterapici (o altri interventi di diversa natura) come perdita di peso o di capelli e stanchezza
Negli anni l’ospedale Oncologico-Businco è passato ad operare da struttura di ricovero a struttura in regime di day hospital, senza aver però nel contempo potenziato la struttura territoriale di riferimento per questa particolare tipologia di pazienti, che così, “una volta dimesse”, si legge nell’interrogazione, “sono lasciate sole a sé stesse.
E’ assente ogni forma di supporto extraospedaliero per le pazienti: mancano supporto psicologico e nell’alimentazione utile a minimizzare inappetenza e ageusia. Viene rilevata l’irreperibilità di una qualsiasi forma di consulenza medico telefonica dopo le 17, o nel weekend e festivi, costi a carico delle pazienti per farmaci antiinfiammatori indispensabili per eventuali complicazioni o effetti collaterali dati dalle terapie, o per i dispositivi medici. Infine all’interno dell’Ospedale le pazienti vengono sottoposte alle cure chemioterapiche, come il protocollo d’attacco ”rossa” e quello di mantenimento ”bianca”, in uno stabile che si trova in condizioni pessime tra ascensori non funzionanti, assenza di poltrone per infusione e sedute nei corridoi divelte.
Inoltre le pazienti che devono sottoporsi alla periodica infusione farmacologica sono costrette ad attendere spesso anche dodici o tredici ore prima di riceverla – a prescindere dall’ordine di arrivo – entrando in ospedale alle 7 ed uscendo alle ore 18, perlopiù in uno stabile in condizioni fatiscenti come descritto nel punto precedente.
Il tempo che passa tra la preparazione della terapia, alla quale devono sottoporsi le pazienti, e la somministrazione della stessa è eccessivamente lungo, non procede secondo l’arrivo e la registrazione d’ingresso delle stesse pazienti e non è motivato dal personale medico e paramedico;
Inoltre il numero di medici oncologi presenti all’interno dell’ospedale non è sufficiente a garantire una adeguata assistenza al numero di pazienti che afferiscono nella struttura, circa 80 al giorno. Piscedda e colleghi chiedono all’assessore dell’Igiene, Sanità e dell’Assistenza sociale, per sapere: “quali azioni intenda intraprendere, e in che tempi, per risolvere le problematiche delle pazienti oncologiche dell’Ospedale Oncologico Businco di Cagliari”.









