Cagliari, l’appello al presidente Giulini di Noemi Polidetti: mamma in sedia a rotelle, abbonata insieme al suo neonato all’ Unipol Domus, non può entrare in tribuna con il passeggino: costretta a tenerlo in braccio per l’intera durata della partita.
Noemi Polidetti e la sua famiglia, sono tutti abbonati nei distinti del Cagliari calcio, compreso il figlio più piccolo di pochi mesi. Ad agosto, non appena è stata aperta la campagna abbonamenti, si è recata presso la biglietteria per avere ulteriori informazioni riguardo l’inclusione del neonato nella tariffa. In un primo momento le è stato detto che quest’ultimo non avrebbe pagato, così non è stato, spiega: “Il bambino ha pagato un abbonamento per intero under 16”, “Abbiamo fatto presente che trattandosi di un neonato aveva il passeggino, al momento dell’abbonamento non ci viene mandato nessun tipo di regolamento”.
All’inizio del campionato, recatasi allo stadio con il piccolo, non vengono fatti entrare poiché in presenza del passeggino, a quel punto Noemi racconta: “Mi sono arrabbiata, dicendo che una volta arrivata lì non sarei andata via, sono stata minacciata di chiamare il responsabile della sicurezza, dopo diversi battibecchi, ho dovuto tenere il bambino in braccio nella sedia a rotelle per 95 minuti”. Queste le parole degli addetti alla biglietteria, riferite dai genitori “Se le va bene è così, se non le va bene può anche non venire più”.
Considerate le scarse condizioni di avere delle comodità, viste le condizioni della donna, sarebbe stata premura di chi di dovere a non procedere con l’erogazione dell’abbonamento per un neonato. “Non è presente nemmeno il bagno con l’apposito spazio per cambiarlo, lo stadio ha una visuale ridottissima per chi è in sedia rotelle, si immagini con un bambino in braccio”. La richiesta della giovane madre di poter fare una deroga, trattandosi di un caso particolare, non è stata ascoltata. “Ieri a metà partita sono dovuta andare via, sono rimasta fuori nei cancelli, ho chiesto la gentilezza di fare entrare i passeggini, la signora della sicurezza mi intima con tono arrabbiato di finirla con questi disguidi all’ingresso, poiché, a detta sua, stavo creando malumori, ostacolando il lavoro di altre persone”. Noemi ribadisce: “Io non voglio ostacolare nessuno, chiedo solo un mio diritto”. Conclude con questa frase il suo racconto, appellandosi al presidente Giulini, affinché lei e il suo bambino, possano essere messi nelle condizioni di andare allo stadio, senza dover incorrere in tali eventi spiacevoli.












