Una maxi zuffa nel largo Calo Felice. Botte e urla tra due gruppi di ventenni, maghrebini e italiani, durante la processione per il ritorno di Sant’Efisio.
La dinamica è stata raccontata da alcuni testimoni nella pagina Facebook “Apriamo le finestre alla Marina” i cui rappresentanti partecipavano alle riunioni in Prefettura sulla sicurezza nel centro storico.
“Durante il verde per le auto due gruppi di ragazzi sui 18 anni si mettono in mezzo alle strisce, sono una ventina per parte, italiani e magrebini, alcuni di essi hanno in mano bottiglie di super alcolici”, si legge nel racconto dell’episodio sui social, “parlano a voce alta, non si capisce bene. Le parole diventano grida, minacce, sputi. Sono pazzi di rabbia. Poi succede tutto in pochi secondi, in pieno giorno e di fronte alle decine di persone e automobilisti accorse per vedere il rientro di Sant’Efisio. Il gruppo lato porto scatta su quelli in ritirata verso la via Roma, ne acchiappa uno, in tre o quattro si accaniscono su di lui, che cade a terra. Uno degli aggressori prende la rincorsa e gli tira un calcio in testa, ho pensato seriamente che ci sarebbe rimasto, ma miracolosamente si rialza e barcollando viene portato via dal gruppo di amici. Una signora urla, gli altri assistono impotenti, i ragazzi sono troppi e troppo fuori di sé. Gli aggressori tornano verso il porto e si siedono sotto le sculture di Pinuccio Sciola, e li rimangono. Durante la rissa qualcuno riesce a contattare le forze dell’ordine: “appena possibile mandiamo una volante, grazie””.
Intanto Salvatore Pusceddu, presidente del comitato “Rumore no grazie”, ha scritto una lettera ai candidati sindaci denunciando “il radicamento incontrollato di una forma di sfruttamento commerciale pressoché monotematico nel centro storico che ha sottratto ai residenti, ma anche a tutti coloro che frequentano la città, spazi pubblici (piazze, strade, aree di sosta) concessi , invece, allo sfruttamento privatistico, senza alcun concreto e tangibile corrispettivo. In tal modo”, aggiungono, “non solo si è inciso sull’assetto ambientale, urbanistico, culturale a disposizione di tutti, degradandolo ulteriormente, ma si è anche modificato il delicato equilibrio cittadino costringendo i residenti, soprattutto del centro storico, ad affrontare i problemi che tutti conosciamo, aggravandoli, ovvero l’aumento del traffico e dell’inquinamento ambientale, la carenza di parcheggi, ztl inadeguate, indisponibilità di alloggi per lavoratori e studenti, sparizione dei negozi di prossimità, problematica gestione dei rifiuti, insicurezza e degrado”.