Un’esplosione di bandiere sindacali campeggia ormai stabilmente agli ingressi dell’Azienda Ospedaliera Brotzu, tra i presidi di San Michele e Businco, trasformando quello che dovrebbe essere un luogo di cura e silenzioso rispetto in una sorta di “curva sud” dai toni accesi e discutibili: a sollevare la questione è la segreteria provinciale del sindacato FIALS, che dà voce a una crescente protesta da parte di cittadini, pazienti e operatori sanitari.
“In un ospedale si viene per curarsi, non per assistere a una parata”, si legge in una nota diffusa dalla FIALS Cagliari. Il sindacato, che si definisce il più rappresentativo tra i lavoratori dell’ARNAS Brotzu e da sempre vicino anche alle esigenze dei pazienti, segnala da tempo il progressivo deterioramento del decoro degli ingressi principali, dove decine di bandiere sindacali, in alcuni casi affisse persino su pali dell’illuminazione e inferriate, dominano la scena.
Il disagio è palpabile tra i visitatori e il personale. “Mancano solo i clown e la giocoleria, poi siamo a posto”, ironizza un paziente. Ma c’è anche chi, come un infermiere del San Michele, esprime un malessere più profondo: “L’ospedale dovrebbe trasmettere fiducia e serietà. Questa esibizione caotica dà un’immagine sbagliata della sanità pubblica”.
Secondo la FIALS, la situazione è stata più volte segnalata alla Direzione Generale dell’ARNAS, senza però ottenere riscontri concreti. “È sconfortante vedere come chi guida l’azienda sembri disinteressato a temi fondamentali come l’immagine, il decoro e il rispetto dei luoghi di cura”, scrive il sindacato nella sua nota.
La protesta non è contro la libertà sindacale – chiarisce la FIALS – bensì contro modalità espositive ritenute eccessive, invadenti e inadeguate al contesto ospedaliero. “Non contestiamo la presenza dei simboli sindacali in sé – spiega la segreteria – ma la loro ostentazione continua e fuori misura in spazi che dovrebbero essere neutrali e rispettosi per tutti”.
Per ora, tra le bandiere che sventolano e i commenti sempre più amari di pazienti e personale, a mancare all’appello sembrano essere proprio ordine e buon senso. La richiesta è semplice: restituire dignità e sobrietà a due tra i presidi ospedalieri più importanti della Sardegna.