C’è chi racconta che per una operazione di cataratta al Brotzu, da due anni non è mai stato chiamato. Oppure, alla paziente Lina Loddo, è successo questo: “E’ capitato anche a me, solo per controllarmi gli esami e dirmi che ero da operare ho dovuto pagare una visita da 300 euro. Ho chiesto la ricevuta, mi hanno risposto gliela mando a casa e non è mai arrivata”. Sono tante le testimonianze di quello che possiamo iniziare a definire il calvario medico degli esami, delle ecografie, delle risonanze magnetiche a pagamento, che va a braccetto con quello delle visite lumaca negli ospedali cagliaritani.
Molte sono ancora bloccate, raccontano i pazienti: “Avete provato a chiedere una visita diabetologica- dice Angela Salaris- per la provincia di Cagliari non prendono appuntamenti, posti liberi solo a Sassari, Oristano, Isili o Macomer”. “Epatologo idem, situazione assurda”, ribatte Samuela Caredda.
Benedetta Vacca commenta così: “Cè una spiegazione per tutte queste lunghe attese? Come mai se paghi ti visitano subito? L?assessore alla Sanità è muto?”. Angy Pilia racconta la sua, di odissea: “Quasi un anno per fare una visita genetica al Binaghi, e sono malata oncologica”. Alessandro Argiolas aggiunge: “Parlano di prevenzione, nessun appuntamento per un pap test al 474747”. Si, perchè poi è curioso che molti medici si mettano in vetrina (a pagamento delle strutture mediche) in alcune sedute online quando la prevenzione, come vedete, diventa spesso soltanto un sogno. E non soltanto quella, ma anche le cure indispensabili negati dalle visite fantasma. E se certamente esagera Roberta Grassi nel commentare su Casteddu Online “meglio andare a miglior vita, si soffre meno”, è vero che però la situazione della sanità in Sardegna sta diventando insostenibile. Debora Mura ricorda: “Il problema non sono i centri privati che appunto sono “privati”, il problema è la Regione che abbassa il tetto della convenzione”.
E quindi se vuoi un esame o una visita devi pagare, profumatamente. Rosalba Panzarella racconta una storia tipo: “Vergogna: una colonscopia con un paziente a rischio tumore, controllo sempre fatto. Per via del Covid annullato l’ultimo appuntamento. Ora per riprenderlo, mandano a novembre a Isili. Non ho parole”. Roberto Pinna sottolinea: “Purtroppo la causa di tutto questo sono i tagli, sarà sempre peggio: chi vuole fare prevenzione deve pagare, altrimenti attese di mesi per le visite in convenzione”: magari con dolori giornalieri e malattie in corso che neppure ancora sai di avere.










