Turni di lavoro definiti “massacranti”, nuovi livelli che non scattano e portano a un congelamento dello stipendio, ritenuto “troppo basso”, mansioni non previste nei contratti quali “pulizia dei bagni e dei piazzali”. Eccole, le motivazioni che hanno portato i lavoratori dell’Eurospin a protestare e scioperare a Cagliari. Una sommossa che arriva a due anni esatti dalla prima, e le motivazioni sono simili. “I lavoratori sono costretti a svolgere mansioni inadatte e non previste”, tuona Nella Milazzo della Filcams Cgil, “da tempo abbiamo chiesto all’azienda di rispettare i patti, ma sinora non ha fatto nulla. I macellai, soprattutto, hanno ancora un terzo livello e il quarto non è mai scattato, significa che i loro stipendi sono rimasti sempre gli stessi. Chiediamo che Eurospin, visti gli alti incassi degli ultimi anni, inizi a redistribuirli tra tutti i lavoratori”.
Concorde anche Sara Lorrai della Fisascat Cisl: “In Sardegna parliamo di mille lavoratori, tutti assunti da anni e che si trovano a dover combattere una giusta battaglia per il rispetto dei loro diritti. Negli ultimi due anni, soprattutto”, prosegue la Lorrai, “Eurospin ha avuto fatturati altissimi”. Sindacalisti e lavoratori promettono che “lotteremo a lungo. Ci saranno altri scioperi, andremo avanti sino a quando non saranno accolte le nostre richieste”.