Addio SS. Trinità e Marino, 3 ipotesi per il nuovo ospedale di Cagliari: Elmas, San Lorenzo o Fiera

In arrivo un nuovo ospedale per l’area vasta del capoluogo: 420 posti letto e una Gran Hospital Boulevard con spazi commerciali. Le ipotesi per l’ubicazione: la scuola agraria di Elmas, la piana di San Lorenzo e il quartiere fieristico di viale Diaz e l’area accanto al vecchio stadio Sant’Elia. Chiude l’ospedale di Is Mirrionis, il marino diventa struttura sanitaria di comunità per l’area di Quartu.


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Addio a Santissima Trinità e ospedale Marino. Sono due le ipotesi per il nuovo ospedale della Città metropolitana di Cagliari: la piana di san Lorenzo nel capoluogo e la zona della scuola agraria di Elmas. Ma in Regione ci sarebbe ancora chi vorrebbe realizzare la nuova struttura sanitaria alla Fiera, magari coinvolgendo anche le aree attorno al vecchio Sant’Elia. È tutto nel “Documento guida per la realizzazione di un nuovo ospedale nell’area metropolitana di Cagliari” realizzato dall’assessorato regionale alla sanità nel dicembre 2021.
La Regione archivia le esperienze dell’ospedale marino (un ex hotel che diventerà ospedale di comunità rivolto all’area di Quartu), del Binaghi (ormai prevalentemente destinato ad attività ambulatoriali) e del Santissima Trinità. Quest’ultima è una struttura a padiglioni costruita con la funzione originaria di caserma, priva di aree esterne sufficienti a soddisfare il fabbisogno di parcheggi per i mezzi di servizio e soccorso, utenza e personale. Una struttura caotica e disorganizzata dove è impossibile realizzare di percorsi differenziati, meccanizzati o nuovi percorsi verticali, anche per il pesante vincolo paesaggistico che incombe sulla zona di Tuvumannu.
Così il nuovo ospedale avrà 420 posti letto, assorbendo i 300 del Santissima Trinità, i 103 dell’ospedale marino e i 9 rimasti al Binaghi.
L’ubicazione. E dove sarà realizzato? Gli uffici hanno esaminato diverse soluzioni. Alcune sono state scartate: come Terramaini, Molentargius, l’ex caserma aeronautica di Monte Urpinu, le aree attorno all’ospedale Brotzu, l’ex Batteria Capitana a Quartu e la zona tra viale Marconi e l’ex aeroporto di Monserrato. La lente della Regione si è confermata su due zone: quella tra la zona industriale e la scuola agraria di Elmas e quella della “Piana di San Lorenzo” a Cagliari. Elmas e San Lorenzo sono ok anche per la facile accessibilità dalle statali grazie alla presenza di svincoli in entrambe le direzioni di marcia, vicinanza con la linea ferroviaria (per la sola area di Elmas a circa 3 km), assenza di vincoli assoluti, costi contenuti (possibilità di acquisire le aree da destinare ad opere di pubblica utilità a costo zero).
C’è infine una terza possibilità che potrebbe interessare alla Regione e cioè quella del Quartiere fieristico di viale Diaz, sulla quale però pesano vincoli di natura paesaggistica (la vicinanza col santuario di Bonaria) e amministrativa. Perché l’area è stata concessa alla Camera di Commercio fino al 2034 e il tutto è complicato ulteriormente da un accordo sottoscritto da Regione, Città metropolitana , Comune di Cagliari, Autorità di sistema portuale e Camera di commercio di Cagliari per un protocollo di intesa preliminare alla redazione di un accordo di programma per la riqualificazione della Fiera, che parla di altri progetti di altra natura per il futuro della zona. C’è poi il problema della dimensione complessiva dell’area del quartiere fieristico, che sarebbe di gran lunga inferiore a quella complessiva necessaria alla realizzazione del nuovo ospedale. Tuttavia in Regione c’è ancora chi non si rassegna ad abbandonare l’ipotesi Fiera, magari coinvolgendo, (secondo indiscrezioni che circolano questi giorni in città) nel progetto anche le aree accanto al vecchio stadio Sant’Elia.
Il nuovo ospedale. La costruzione del nuovo ospedale Policentrico, consentirà, secondo la Regione di raggiungere importanti benefici come una migliore accessibilità da parte dell’utenza, la diminuzione dei costi di manutenzione (grazie alla realizzazione di strutture ed impianti con tecnologie avanzate e più efficienti dal punto di vista energetico), possibilità di accorpamento di reparti oggi in altre strutture (conseguente riduzione del personale sanitario), e, infine, possibilità di ampliare i servizi sanitari con l’acquisto di nuove tecnologie in grado di aumentare il livello di attrazione, la riduzione della mobilità passiva e delle liste d’attesa. Sarà dimensionato per 420 posti letto, su massimo quattro piani compreso il piano seminterrato. Il piano seminterrato sarà destinato a tutte quelle attività collaterali di logistica e di utilizzo della struttura nel suo insieme, e quindi andrà ad ospitare magazzini, depositi, centrali idriche, termiche di trasformazione di energia, centrali di sterilizzazione, spogliatoi centralizzati e un’area per la “Farmacia Ospedaliera” con i suoi depositi.
Il piano terra sarà composto da un’area sanitaria e un’area destinata ad attività collaterali non sanitarie (commerciali), a cui si dovrà affiancare un’area da destinare ad attività sanitarie che devono necessariamente trovare allocazione al piano terra o al piano più facilmente accessibile, quali il Pronto Soccorso e il D.E.A., l’accettazione e l’accoglienza dell’utenza, l’attività radiologica.
Al piano primo e al piano secondo troveranno allocazione le aree di degenza e le sale operatorie, etc., cioè tutte quelle attività prettamente dedicate alle specialità medico-chirurgiche, nonché alle attività ambulatoriali. Nella parte esterna, è prevista la realizzazione di un parcheggio dimensionato per circa 1600 posti auto.
La Gran Hospital Boulevard. Avrà una “Gran Hospital Boulevard” che costituirà l’asse portante di tutte le attività ospedaliere: questa svolgerà infatti la funzione di collegamento interno tra i vari blocchi sanitari e i servizi; su di essa si affacceranno tutte le attività, sia quelle aperte al pubblico che quelle riservate ai pazienti. La “Gran Hospital Boulevard” collegherà il corpo di fabbrica destinato all’accoglienza e ricevimento dei pazienti deambulanti e dei visitatori tutti ai relativi corpi di fabbrica per terminare sul corpo destinato al dipartimento di emergenza.
I reparti. Secondo il piano guida i reparti saranno Medicina Interna, Chirurgia Generale, Anestesia e rianimazione, Ortopedia e Traumatologia, Ostetricia e Ginecologia, Pediatria, Cardiologia con U.T.I.C., Neurologia, Psichiatria, Oculistica, Otorinolaringoiatria, Urologia, Endoscopia Digestiva, Diagnostica per immagini (RX, T.A.C., Ecografia), Laboratorio Servizio Immunotrasfusionale, Osservazione Breve Intensiva e T.S.I. Multidisciplinare e Pronto Soccorso.


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