Ha saputo che il loculo nel quale avevano messo la madre nel 1985 era stato estumulato, ha inoltrato la domanda per una nuova tumulazione ma, dopo mesi di attesa, è arrivata la doccia fredda: impossibile, i resti sono stati seppelliti in un terreno che ha avuto degli smottamenti. Antonio Fera, avvocato delle telecomunicazioni, cagliaritano, non potrà quindi dare una nuova e più degna sepoltura a quella donna che ha perso quando era ancora bambino. Maria Pia Cauli, infatti, era morta quando lui aveva appena dodici anni: “A marzo mi sono recato negli uffici del cimitero di San Michele. L’occasione era motivata dal fatto che durante uno dei miei frequenti ritorni a Cagliari, lavoro infatti a Roma, sono passato come consuetudine a portare dei fiori presso la tomba di mia mamma. In quella occasione mi sono accorto che la salma era stata spostata per varie ragioni in un terreno cimiteriale”, racconta Fera. “Durante quell’incontro i cordiali dipendenti amministrativi mi avevano indicato le modalità con cui poter riportare la salma, grazie ad una estumulazione e nuova tumulazione, se non proprio nel loculo originario, per lo meno in qualcuno adiacente. Avevo pertanto affidato la pratica ad una agenzia funebre, la Monia Flor, per lo svolgimento delle pratiche amministrative e cimiteriali”.
“Il 27 ottobre mi sono recato nuovamente negli gli uffici del cimitero per capire lo stato di avanzamento della pratica amministrativa ma in quella occasione ho appreso, salvo smentite, che la estumulazione della salma dal terreno cimiteriale verso un nuovo loculo non sarebbe stata possibile a causa problemi tecnici di smottamento del terreno in cui le spoglie della mia cara mamma, e di tanti altri defunti, sono state deposte”. Luciano Fera ha ricevuto la terribile notizia a pochi giorni dal ponte di Ognissanti: “Una sopravvenuta impossibilità tecnica a valle impedisce, non solo a me ma a tutti i miei concittadini che si trovano in questa spiacevole situazione, la traslazione dei resti mortali dei nostri cari verso un loculo sicuro e più consono ai sentimenti di pietà che meritano tutti i defunti”. La decisione era stata ufficializzata da una ordinanza del sindaco Paolo Truzzu del 22 febbraio 2023: “Non si può impugnare perché i tempi sono scaduti sia per il Tar sia per il ricorso straordinario”. Risultato? “In famiglia ci stringe il cuore vedere la lapide della cara mamma poggiata sulla nuda terra e per giunta di difficile raggiungibilità in caso di piogge. Per noi che frequentiamo il cimitero, è motivo di sofferenza che si rinnova ogni volta”.









