“Mi chiamo Sara Jessica, all’anagrafe Alex, sto portando a termine il mio percorso di affermazione ‘mtf’ dovuto a disforia di genere. A fine novembre è fissata l’udienza per il cambio delle anagrafiche che porteranno alla mia identificazione come donna. In merito a questo problema sto completando un libro di cui allego copertina dove evidenzio che la disforia di genere riguarda l’anima della persona che attraverso un percorso medico scientifico riesce ad affermare la sua identità percepita di donna o uomo senza epiteti aggiuntivi. Il libro non si riconosce nell’acronimo Lgbtq+ che ha a che fare con la rivendicazione di un orientamento sessuale. Chi ha la disforia non si batte per affermare un orientamento sessuale bensì la sua identità sia essa donna o uomo. Identità non certo transessuale. Durante la fase affermativa seguita da psicoterapeuta ed endocrinologo si arriva ad un momento dove avviene la conversione psicofisica da uomo a donna. Si raggiunge la piena consapevolezza di se stessi. È un momento accompagnato da tanto dolore che dura alcuni mesi. Si percepisce come una parte di se, nel mio caso quella maschile, ti abbandona per raggiungere un’altra dimensione. Resti tu, una donna indifesa che deve crescere e adattarsi ad una nuova vita. Vi assicuro che è un momento magico ricco di emozioni oltre che di tanto dolore. Nel pieno di questa fase purtroppo le mie difese sono venute meno. Io sono un’imprenditrice edile. Alcuni clienti hanno approfittato per non onorare il saldo di lavori eseguiti. Altri mi hanno diffamata a mezzo social, la polizia postale se ne sta occupando. Operai non produttivi hanno abbassato notevolmente la produttività e causato danni di produzione notevoli mettendomi sul lastrico. A me piace il mio lavoro che certamente subirà delle modifiche sostanziali che più si avvicinino al mio status di donna, certamente molto semplificato e ridotto. Vedere una donna elettricista o idraulico è una cosa carina, non trovate? Purtroppo ho subíto danni a cui devo porre rimedio e da sola è impossibile riuscirci. Vorrei fare iniziare a Sara J una nuova vita a novembre senza cause legali in piena serenità. Ho dei pagamenti urgenti che non so come onorare e mi servirebbe la solidarietà di chi lo desidera per riuscirci. Ho deciso di fondare con degli amici un’associazione solidale per accogliere chi lotta con la disforia di genere ma anche chi come me nell’infanzia è stato oggetto di abusi sessuali. Li aiuteremo ad avere stima di sé e portare a compimento il loro percorso. Ricambierò la solidarietà ricevuta con altra solidarietà che spero possa aiutare tante persone. Chiunque possa darmi una mano mi contatti via email: [email protected]“.










