È morta in un letto del reparto di Chirurgia d’urgenza del Brotzu a settantasei anni all’alba di domenica 11 settembre, dopo diciannove giorni di ricovero e una serie di operazioni ed interventi. Fernanda Nocera, 76 anni, residente dal 2014 a Quartu dopo una vita da emigrata in Germania, si è spenta dopo due interventi in sala operatoria. Ma sulla sua morte i figli Alexandro e Diziana Soro, vogliono vederci chiaro, e hanno già protocollato una denuncia ai carabinieri di Quartu per chiedere “il sequestro e l’autopsia della salma, in quanto in tutto questo periodo vi sono state troppe notizie contrastanti da parte dei medici”. Sarà ora compito dei militari acquisire tutte le ulteriori informazioni del caso e, poi, avvisare il magistrato di turno. La denuncia dei due figli della settantaseienne è molto dettagliata e contiene anche i nomi dei medici che si sono interfacciati con loro durante le quasi tre settimane di ricovero. Fernanda Nocera viene ricoverata per la prima volta “il 19 aprile 2021, ed è stata operata in Chirurgia per un ascesso perisigmoideo con fistola entero-vaginale”. Alla donna viene messa “una sacca che avrebbero dovuto toglierle dopo tre mesi”. Ma così non è stato. Il figlio, lo scorso 16 luglio, aveva raccontato la vicenda proprio su Casteddu Online: “Mia mamma operata di colonstomia ad aprile 2021, convive ancora col sacchetto: il nuovo intervento viene rimandato di continuo, dicono per colpa dell’emergenza Covid”. Dopo una lunga attesa, quindi, arriva la comunicazione del nuovo ricovero: l’anziana entra al Brotzu lo scorso 23 agosto. “Il giorno dopo è stata operata. Il dottore ci aveva detto che l’intervento era andato a buon fine e che si sarebbe dovuto aspettare alcuni giorni per eventuali complicazioni”.
Che, stando alla denuncia, si sono purtroppo manifestate: “Il due settembre ci è stato detto che sarebbe dovuta essere operata nuovamente d’urgenza perchè era stato riscontrato del liquido fecale nella sacchetta di drenaggio”. Intervento eseguito e nuova comunicazione dei dottori: “Le avevano dovuto rimettere la sacchetta perchè non c’era altra soluzione, a seguito del secondo intervento l’hanno tenuta sotto morfina. Il 4 settembre” nuovo peggioramento: “Febbre alta, saturazione scesa a 85 e focolai di infezioni sparse e una polmonite. Mamma”, proseguono nella denuncia Alexandro e Diziana Soro, “in tutti questi giorni era sotto ossigeno, l’anestesista ci aveva detto che non potevano toglierle la maschera. Ha avuto alti e bassi, sino a scoprire che aveva contratto persino la candida”. Alle 6:15 di ieri la morte, dopo un arresto respiratorio. “Vogliamo sapere se tutto è andato come doveva andare, mamma ha atteso un anno per un intervento previsto dopo 3 mesi. Tutto questo oltre al fatto che, a quanto ci hanno detto i medici, i due interventi non sono andati a buon fine”, spiegano i figli a Casteddu Online. Sarà compito degli inquirenti stabilire eventuali responsabilità.









