di Marcello Roberto Marchi
Cagliari è una città sporca, anzi direi lurida. Specie in Centro storico , dove la fa da padrona la ” movida” alla quale si aggiungono i cosiddetti in varie zone della Città del tutto incontrollate. Un giro di vite veramente tale non farebbe male e porterebbe certamente un po’ d’ordine e di rispetto delle regole del vivere civile e della buona educazione. Cagliari non può essere terra di nessuno, dove tutti possono fare tutto . Ma non è solo per colpa degli ” incivili ” che Cagliari è una Città sporca. Ci si mettono, per esempio, molti esercizi della ristorazione che invece di utilizzare i cassonetti a loro disposizione dei quali sono obbligati a servirsi, preferiscono versare i rifiuti nei cassonetti riservati alle famiglie, grossi sacchi neri, evidentemente pesanti che vengono trascinati lasciando lunghe scie di liquame lurido. basta andare a vedere nelle vie dove sono stati eseguiti o sono in corso lavori di rifacimento della pavimentazione, in particolare nel centro storico.
Che fa il Comune ? Praticamente niente, visto che la pratica continua con assoluta disinvoltura. Nelle strade dove ci sono tavolini per la ristorazione, ci sono giorni in cui non c’è un tratto dove non trovi fazzolettini, bustine per lo zucchero, cicche, vetri di bicchieri rotti e via discorrendo. Prendetevi la briga di fare una passeggiata nel Largo Carlo Felice, per esempio, a partire dal Cagliari Point, giù giù fino al Municipio per trovare di tutto, trascinato dal vento, senza che nessuno se ne preoccupi. Eppure, per i titolari delle concessioni c’è l’obbligo di tenere pulita non solo l’area assegnata ma anche lo spazio circostante per molti metri. Non viene rispettato tanto meno fatto rispettare. Per non parlare delle aiuole. Mentre sul lato della Banca d’Italia, quelle più recenti, sono in un discreto stato di “conservazione” quelle del lato opposto, a cominciare dalla Camera di Commercio fanno letteralmente pena : completamente spoglie, latrine per i cani, porta cicche per i fumatori.
Eppure vedi passeggiare di frequente Assessori e Consiglieri comunali, specie quelli che hanno il privilegio di poter parcheggiare nel Largo, con tanto di lasciapassare ben esposto. Spazzini ? Manco l’ombra. Sono stato positivamente sorpreso da un ospite, un giovane e simpatico cinese che ha messo su bottega in quella che dovrebbe essere la strada più ” IN ” della Città : il Largo Carlo Felice che proietta e irradia la luce del Porto verso Castello, la città antica. Armato di una lunga pinza, questo giovane cinese, si prende la briga tutti i giorni e direi a tutte le ore di raccogliere le cicche che vengono gettate per terra da “incivili”, anche nobili e notabili, e le posa nel contenitore dei rifiuti che sta di fronte al suo negozio. Dentro le aiuole ne trovi invece a migliaia, gettate lì dentro appunto dagli incivili. Che dire ? Più che avere risposte vorrei vedere fatti da parte del Comune e come me li vorrebbero vedere i cittadini che non ne possono più di vedere la propria Città così malridotta.












