E’ chiuso da quasi un mese e mezzo lo spazio esterno di Giusto Gusto, in via Is Mirrionis a Cagliari, frequentatissima meta soprattutto degli studenti e in generale dei più giovani per colazioni, aperitivi e pasti veloci. La stretta è arrivata dal Comune, prima con la chiusura dello spazio esterno, 47 metri quadri, e poi con una multa da 6000 euro.
Ma la titolare del locale, Anna Ibba, racconta a Casteddu online la sua versione dei fatti per ricostruire, dice, quanto accaduto, anche per rispetto dei tanti clienti che si chiedono cosa sia successo, visto che da settimane lo spazio esterno è fuori uso. “Purtroppo, ci sono state una serie di concomitanze che hanno portato alla situazione attuale. Ma una cosa ci tengo a dirla, in difesa del nostro lavoro e della nostra serietà: non abbiamo occupato abusivamente lo spazio esterno”.
Eppure, è proprio quello che il Comune contesta: 47 metri quadri di marciapiede sotto i portici, adiacenti al locale, occupati senza autorizzazione. “Vorrei chiarire questa vicenda: tutto è successo perché abbiamo dimenticato di fare il bonifico per l’occupazione dello spazio esterno. Si, una banale dimenticanza. Ce ne siamo accorti e nel giro di 24 ore abbiamo rimediato pagando il dovuto. Ma nel frattempo, la procedura che ha portato alla chiusura era già partita, e non siamo riusciti a evitarla. Come se non bastasse – continua Ibba – è successo anche che una pattuglia di vigili è passata mentre, durante la chiusura dello spazio esterno che ci era stata imposta, stavamo lavando tavolini e sedie ovviamente all’esterno. Ripeto: non stavamo servendo ai tavoli, li stavamo lavando. Ma non c’è stato niente da fare, e abbiamo dovuto pagare una multa di 6.000 euro”.
Ora però Anna Ibba spera in una rapida riapertura degli spazi sotto i portici, che poi sono quelli che portano la gran parte del fatturato al locale. “In queste settimane ho continuato a pagare regolarmente gli stipendi dei miei dipendenti anche se le entrate si sono drasticamente ridotte a causa del divieto di utilizzo dello spazio esterno, ma non abbiamo voluto in alcun modo che i dipendenti subissero ripercussioni. Ora la speranza, l’unica cosa che mi interessa e quello che mi auguro con tutto il cuore, è di poter riaprire al più presto gli spazi esterni, ripartendo e ricominciando a essere il punto di ritrovo di tanti giovani e meno giovani cagliaritani”, conclude Ibba.










