Il maxi ristorante all’aperto nella corsia centrale e alberata di via Roma a Cagliari, senza le auto parcheggiate e con, invece, circa cinquecento posti a sedere? L’idea partorita dal sindaco Paolo Truzzu non sembra riscuotere molti favori tra i ristoratori storici della Marina. Tutti, o quasi, sono in attesa della delibera per poter avere l’ampliamento gratuito delle concessioni esterne per poter piazzare più tavolini dopo quelli persi a causa delle restrizioni da Coronavirus. Ma l’idea di cucinare all’aperto, incastonati tra le corsie dei bus e dei taxi, quelle più vicine al porto e le altre che costeggiano i portici, non piace. Su tre ristoratori interpellati, due dicono “no” e uno “forse”. Alberto Zucca, titolare di Lillicu in via Sardegna, dice no: “Per me non è attuabile, non mi piace fare cucina da campo, lasciamola a chi la può fare. Bisognerebbe vedere se la gente riempirebbe l’area, le auto ho già visto che sono aumentate e mangiare lì può anche essere un problema dal punto di vista sanitario, non è il massimo”.
Pollice verso anche da parte di Cristiano Aresu, alla guida della trattoria Serafino: “Sono anche residente alla Marina, in quella zona ci parcheggiamo proprio noi. Non vedo l’operazione fattibile, ci sarebbero dei costi in più. Quanto dovrei spendere per mettere una cucina lì. E poi, l’igiene, penso anche allo smog. Nelle corsie di via Roma le auto continueranno a passare, non penso proprio che il Comune blocchi il traffico per noi ristoratori. Qui alla Marina è meglio, le strade sono pedonali e io cercherò di sfruttare anche i tavolini esterni per recuperare i coperti”. Boccia a metà la proposta di Truzzu, invece, Franco Lai, della Locanda Margherita: “Sto iniziando a fare due conti per capire dove recuperare lo spazio, potrò mettere qualche tavolo nella via dei Mille, la sala interna sarà a metà. Sono contrario ad utilizzare la corsia centrale di via Roma, vista così mi lascia molto perplesso, farà caldo e bisognerà utilizzare la cucina, all’aperto. Di tutto si fa un uso dovuto, spostare le nostre cose sarebbe un problema ma potrebbe essere interessante avere lì, a disposizione, delle fonti di calore. Il traffico? Probabilmente riuscirebbero a gestirlo, è già stato fatto qualcosa di simile gli anni scorsi e il risultato non era stato negativo al cento per cento”.









