Allarme a Cagliari: crollano le antiche mura. Il Comune al lavoro per sistemare le antiche fortificazioni della città. Realizzate da Pisa nel medioevo e poi risistemate da aragonesi e Savoia, oggi le protezioni della vecchia città presentano i segni del tempo. In via Cammino Nuovo e via dei Genovesi i rischi maggiori. Sono arrivate all’amministrazione diverse segnalazioni da parte di cittadini proprietari di abitazioni addossate alle mura che lamentano il distacco e il crollo di massi e materiali vari dalle cortine.
E sono ormai numerosi gli interventi di transennamento di porzioni di cortina affacciati su strada, dove si sono verificati distacchi di rocce. Così le condizioni delle mura storiche richiedono una speciale attenzione e importanti lavori di manutenzione e restauro. “Il progetto generale è finalizzato alla manutenzione e riqualificazione del patrimonio fortificatorio al fine di porlo in sicurezza, consolidarlo, restaurarlo e garantirne la conservazione”, si legge nella delibera della giunta Truzzu. L’amministrazione conta di spendere ben 27 milioni di euro.
La parte più critica è quella della Scala di accesso dal “Rivellino” al livello del Bastione di Santa Croce. Qui il corpo scale è già parzialmente crollato e la parte rimanente fortemente instabile e pronta a crollare.
C’è poi il livello “molto severo” e riguarda le mura (sabaude del XVIII secolo) di contenimento del parcheggio di via Cammino Nuovo sul lato chiesa di Santa Chiara: qui l’instabilità del fronte delle mura è dovuta alla probabile spinta delle terre a causa dell’accumulo idrico. Presenti alterazioni e mancanze di conci e malte.
Problemi gravi anche per le mura pisano aragonesi (secoli XIII-XIV) dell’ingresso di Castello da via Genovesi: rilevati dissesti vari come la mancanza di materiali (conci), caduta di materiali, malte fortemente ammalorate e vegetazione spontanea.
Problemi di rilievo anche per il tratto delle mura sabaude (XVII secolo) che va dal Giardino sotto le mura alla vecchia sede dell’Unione Sarda, di quello che va da via dei Genovesi al Torrione e le mura di contenimento del “Giardino della Prefettura” che si affaccia su viale Regina Elena.
Lo studio, preventivo alle azioni di restauro, è stato definito su tutto il perimetro murario cittadino: le mura delle tenaglie piemontesi (XVIII sec), quelle pisane e aragonesi (XIII-XIV sec.), la Scala sul corpo avanzato del Cammino Nuovo (XVIII sec, recentemente oggetto di crolli, mura del Cammino Nuovo (lato fosso di San Guglielmo), mura del Bastione di San Remy – via Martini e interne alla Passeggiata Coperta.
L’intervento di studio, finanziato dalla Regione Sardegna, ha presentato non poche difficoltà, specie nelle porzioni inglobate nelle singole proprietà private costruite a ridosso delle mura, dove, in molti casi, nel tempo i proprietari hanno ricavato spazi di sgombero smontando i rivestimenti e scavando all’interno delle mura veri e propri cunicoli, intercettando camere e vuoti o inglobando porzioni di ambienti più vasti, come si è verificato per un’abitazione provata edificata sotto i Seminario Tridentino nella quale la proprietà aveva annesso al cannoniera destinandola a cantina.










