C’è chi è arrivato all’alba e chi, con “comodo”, verso le nove del mattino, quando il sole era già bello alto. Fuori da vari ambulatori d’analisi di Cagliari, ormai da mesi, si fa la fila fuori. La sala d’attesa? “Off limits perché c’è il Covid”, raccontano, a Casteddu Online, vari lettori. Un addetto esce, distribuisce i bigliettini seguendo l’ordine di arrivo e poi si attende, sul marciapiede. Motivi di sicurezza rinforzati da quando c’è la pandemia. E le polemiche per i disagi, però, ci sono anche stavolta. Massimiliano Di Todaro, libero professionista cagliaritano, si è dovuto recare in un centro analisi per fare un prelievo: “Ho contato trentacinque persona che attendono su entrambi i marciapiedi. Mi hanno misurato la temperatura e non fanno accedere alla sala d’attesa. Sono qui dalle 8:40, mi hanno detto che ieri la situazione era anche peggiore di quella odierna. Danno un numero per l’accettazione, poi aspetti fuori”. Sino a quando non arriva il proprio turno. A quel punto “entri, ti fanno pagare la prestazione e poi ti fanno il prelievo”.
L’attesa è snervante, tanto più in piedi: “Inoltre, se una persona è accompagnata, l’accompagnatore non può entrare. sono 75esimo e per l’accettazione siamo al numero 50. Come si potrà fare d’inverno con freddo e pioggia?”.











