Cagliari, fari accesi sul ricovero di Umberto Farris: “Vanno avanti le indagini per presunti maltrattamenti al Policlinico”

La morte dell’86enne causata dalle varie patologie che aveva da tempo, niente autopsia e salma ridata alla famiglia. Restano accesi i riflettori della Procura sui 20 giorni di ricovero, l’avvocato Basile: “L’anziano trovato pieno di piaghe, nudo e che piagnucolava legato al letto: il pm sentirà i parenti e altri testimoni”


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Le cause della morte di Umberto Farris, il pensionato 86enne di Assemini deceduto dopo essere rimasto per 20 giorni nel reparto di Medicina del Policlinico di Monserrato e aver trascorso gli ultimi tre giorni di vita a casa, sono state definitivamente chiarite. Fatali le varie patologie che aveva, a partire da problemi renali e respiratori. La salma è stata vista con attenzione dagli agenti di polizia giudiziaria e il pm Marco Cocco, sulla base delle risultanze avute, non ha disposto l’autopsia perchè non darebbe ulteriori indicazioni. Ma la partita giudiziaria va comunque avanti: “La famiglia di Umberto Farris si fida della Procura e non intende procedere con il riscontro diagnostico dell’Asl, presto la salma sarà dissequestrata. Le indagini proseguiranno”, avvisa l’avvocato Fabio Basile. Concentrandosi, principalmente, sul periodo durante il quale l’anziano è stato ricoverato a Monserrato: “È il fulcro della nostra denuncia, non vogliamo sapere di cosa è morto ma se sia stato maltrattato, il pm dopo aver aperto un procedimento d’urgenza per verificare o meno la necessità dell’autopsia proseguirà con le indagini”.
Ci sono una decina di foto, scattate dai parenti a Umberto Farris, che mostrano un corpo martoriato e pieno di piaghe e ferite, allegate alla richiesta di esame autoptico spedita alla Procura dal loro legale: “Sarà necessario capire se ci siano stati maltrattamenti o altri reati, diversi da quello dell’aver causato la morte, da parte dell’ospedale. Capire come è stato trattato lì”, prosegue Basile. “Il pm risentirà i familiari, al momento si tratta ancora di un procedimento contro ignoti”. All’orizzonte la possibilità di sentire anche altri testimoni, non è escluso nemmeno qualcuno interno allo stesso Policlinico di Monserrato.


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