Il giardino di Boeri, con tanto di aree green e meno spazio per le macchine, salvo imprevisti, terminerà a novembre. L’hanno comunicato gli uffici comunali all’Arst, e non certo per mera informazione di servizio. Appena spariranno gli operai della ditta che ha vinto l’appalto della Giunta Truzzu arriveranno, salvo ulteriori ritardi, quelli dell’Arst. Da un cantiere all’altro, in un valzer ancora lungo di polvere, pietre, rumore e confusione. Ma l’alternativa non c’è, o così o ciao ciao metro da piazza Matteotti. “Contiamo di occupare le due corsie utilizzate dai bus per farci passare le nostre rotaie. Avremo bisogno di spazi certi”, spiegano dai piani alti dell’Arst. Il cronoprogramma non è definito: “Non saranno opere lunghissime ma non basteranno nemmeno dieci giorni”. I bus? Passeranno sicuramente nelle due corsie più vicine ai portici, ristrette rispetto al passato, andando quindi in previsione ad aumentare la presenza di lamiere. Se ne parla da decenni di riportare la metro in via Roma, forse stavolta è la volta buona ma i tempi non sono certamente brevi. Di sicuro, servirà anche un’area supplementare nella quale riporre tutti gli attrezzi e i macchinari utilizzati per il lavoro, come sta già accadendo accanto al viale Diaz e in piazza Repubblica.
Nel dettaglio: oltre alle rotaie dovrà essere realizzata anche una fermata, oltre al capolinea di piazza Matteotti. Lì si attendono ancora news dalla soprintendenza dopo lo stop legato ai ritrovamenti di antiche cisterne e manufatti vari. La fermata è stata spostata, la sperenza è che non ci siano nuovi inghippi. Inghippi che vivranno, sicuramente, cittadini, automobilisti e scooteristi sino a gran parte del 2025.












