È morta nel reparto di Neurochirurgia del Brotzu il 30 ottobre 2020, in circostanze tutte da chiarire, Pinuccia Contu, 81enne originaria di Dolianova ma residente a Pirri. Il suo decesso, ancora oggi, a quasi due anni e mezzo di distanza, è un giallo, visto che il pm, ancora prima della denuncia presentata ai carabinieri dal figlio della donna, Fabrizio Germani, aveva ordinato l’autopsia. I risultati delle verifiche del medico legale Matteo Nioi? “A oggi non sono arrivate”, spiega il legale del figlio dell’anziana, Matteo Vinelli. “L’unico provvedimento, una richiesta di deposito di relazione peritale, risale a settembre 2021. Nelle prossime ore faremo un’integrazione della denuncia, allegando le fotografie scattate dal figlio alla donna sia due ore dopo sia sette giorni dopo la morte”. Gli accertamenti autoptici sono stati sicuramente eseguiti: la salma era stata dissequestrata una settimana dopo il decesso, e Pinuccia Contu è stata cremata. Il figlio, dopo anni di attesa, ha deciso di esternare tutta la sua rabbia e la sua voglia di sapere perchè la madre sia morta: “E, senza l’esito dell’autopsia, è impossibile”. Ma cosa sarebbe successo? Stando a quanto contenuto nella denuncia, il 29 ottobre 2020 Pinuccia Contu, mentre il figlio la stava accompagnando all’ospedale Brotzu “per effettuare il quotidiano prelievo Tao, ha avuto un mancamento ed è svenuta, cadendo di spalle sul pavimento e sbattendo violentemente la nuca”. Il figlio la soccorre subito e chiama il 118: “Mamma è stata portata al Brotzu, è stata visitata e ricoverata in Neurochirurgia. Dai primi accertamenti, forse l’incidente non aveva causato gravi danni”, si legge sempre nella denuncia. Fabrizio Germani era stato tranquillizzato da uno dei medici del pronto soccorso: “Hanno proceduto al ricovero in osservazione per effettuare una Tac dopo 24 ore”. Nel pomeriggio il figlio di Pinuccia Contu riceve una telefonata da un sanitario dell’ospedale: “Le condizioni di mia mamma erano abbastanza buone, la Tac di riscontro aveva dato esito negativo e la mattina successiva si sarebbe dovuta ripetere per il riscontro definitivo”.
Poi, nelle ore successive, la situazione precipita: “Ho sentito telefonicamente più volte mia madre, mi sembrava vigile ma lamentava un continuo mal di testa”. Pinuccia Contu viene anche contattata dalla compagna del figlio: “Il suo tono di voce era cambiato, poi la telefonata si è interrotta. Abbiamo pensato che si fosse addormentata perchè soffriva di Alzheimer”. All’alba del 30 novembre, però, il dramma: “Alle 7:20 mi aveva chiamato il medico del reparto, raccontandomi che era entrato a controllare mia madre”, L’anziana era “vigile”. Poi, però, “dopo dieci minuti era rientrato in camera notando che era deceduta. Ha effettuato le procedure di rianimazione, senza alcun esito”. Il figlio è stato informato del decesso “e, poi, sono stato contattato dalla procura di Cagliari. Mi hanno informato che era stata disposta l’autopsia, la pm è Rita Cariello”. Germani ha scattato delle foto alla madre, “due ore dopo la morte e dopo una settimana, a autopsia eseguita. Ha delle ecchimosi sul volto, tumefazioni che fanno ipotizzare che sia caduta con la faccia a terra”. A quasi trenta mesi di distanza, la verità è contenuta nelle carte, mai arrivate al tribunale, dell’autopsia: “Il mio assistito vuole conoscere la verità sul decesso della madre, è un suo diritto”, dice l’avvocato Vinelli che, proprio oggi, ha effettuato un nuovo accesso agli atti, scoprendo che l’autopsia tanto attesa non c’è ancora. “Non avere, dopo due anni e mezzo, l’esito dell’autopsia effettuata dal medico legale, è un grosso problema e rappresenta un caso quasi unico di ritardo nell’invio di dati e documenti importanti”.










