Sono stati 1500 i partecipanti allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil anche a Cagliari. I manifestanti si sono ritrovati in piazza del Carmine per protestare contro la legge di bilancio del governo Meloni, giudicata “iniqua e sbagliata”. Le critiche, però, più che alla premier sono state rivolte al ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che nei giorni scorsi aveva criticato lo sciopero: “Studi la Costituzione, oppure si dedichi al mojito e alle ballerine succinte, quello lo sa fare bene”, tuona dal palco Fausto Durante, segretario regionale della Cgil. “I cittadini e lavoratori che oggi sono qui hanno l’esigenza di dire dei chiari, semplici e diretti messaggi al governo: adesso basta con la precarietà e salari che non riescono più a coprire il potere d’acquisto, con un inflazione che morde le gambe ai cittadini e con gli evasori premiati e incoraggiati. Più sostegno alla sanità e per le cure, il caso della Sardegna è evidente”, osserva Durante. “Non ci faremo intimidire, qui non facciamo weekend lunghi o scampagnate ma, per manifestare e protestare, tutti abbiamo rinunciato a una giornata di stipendio e di paga”.
Critiche anche da Francesca Ticca, numero uno sardo della Uil: “La legge di bilancio del governo Meloni emargina pensionati e giovani, non offre risposte vere ai bisogni della gente. Non vogliamo regalie”, afferma la Ticca, “oggi scioperiamo e rinunciamo al salario. Le risposte sulle pensioni sono il classico pacco di Natale che arriverà a fine anno. Servono riforme vere per il lavoro e per i lavoratori attivi”. Critico anche Guido Sarritzu, segretario regionale della Uil, intervenendo sulla legge di bilancio 2024 in materia di sanità: “Noi chiediamo il potenziamento strutturale del sistema sanitario, le misure finora assunte non sembrano in grado di rispondere alle difficoltà che quotidianamente emergono dalla stampa, dagli operatori, dai cittadini, dagli amministratori esasperati da questa situazione. Occorre investire sulla sanità pubblica garantendo l’accesso alle cure e abbattendo i divari territoriali Una manovra, debole e carente a nostro avviso, che elargisce regali alle aziende private del settore sanitario senza alcuna condizionalità che li leghi all’applicazione dei contratti. Riteniamo del tutto insufficienti le risorse destinate alle famiglie e alle politiche sociali. La salute è un diritto fondamentale e va garantita a tutti. Tanti, troppi cittadini sono costretti a dover rinunciare alle cure perché senza possibilità economiche. Oggi la priorità è quella di abbattere le liste d’attesa, garantire il funzionamento dei reparti, dei pronto soccorso, potenziando le strutture esistenti, sovraccaricate dopo la chiusura o il ridimensionamento di diversi presidi e la medicina territoriale. Per far ciò occorrono interventi straordinari per assicurare i livelli essenziali di assistenza nell’intero territorio regionale da conseguire tramite un piano straordinario di assunzioni e adeguate risorse. Per la UIL una buona sanità non può essere regolata solo dai numeri, chiediamo una sanità delle “persone” valorizzando economicamente e professionalmente gli operatori del settore. Diciamo no alle politiche di austerità applicate negli ultimi anni, bisogna impedire condizioni di ingiustizia e diseguaglianza, per far questo occorrono aumenti salariali dignitosi, approvando un piano straordinario di assunzioni, con politiche sanitarie che rimettano al centro del sistema i cittadini e i lavoratori”. Presenti anche una quarantina di lavoratori del Brotzu, tutti iscritti alla Uil.








