Allarme dei sindacati al Brotzu nei giorni dello choc Coronavirus, dopo il blocco del reparto di Urologia. Un vero e proprio sos lanciato dai segretari della Uil Fpl Attilio Carta e Fabio Sanna: “Se dovessero cedere gli avamposti sanitari che, con gli immensi sacrifici personali e collettivi di questi giorni, da nord a sud, stanno contrastando l’emergenza virus, tutta la Sardegna cadrebbe in ginocchio. I fatti di Nuoro, Sassari e ora di Cagliari, sgombrando il campo da qualsiasi sciacallaggio mediatico, ci confermano che tutti, nessuno escluso e per il bene comune, devono fare la propria parte, con massima professionalità e onestà intellettuale. Gli Operatori sanitari, pur fra mille difficoltà e con abnegazione unica, la stanno già facendo, e pure egregiamente”.
Da qui le soluzioni urgenti proposte dal sindacato dopo il blocco di Urologia, nella lettera urgente al commissario del più grande ospedale sardo: “Innanzitutto, ciò dovrebbe suggerire che ci si limiti ai soli interventi urgenti e, senza allarmismi, oltre ai pazienti, le restrizioni vengano estese anche ai loro visitatori. Ma, per garantirne l’efficacia, gli operatori, assolutamente e senza indugio, devono obbligatoriamente essere messi nelle condizioni lavorative ottimali, emanando specifiche linee guida e, contestualmente, fornendo loro tutti gli idonei DD.PP.II., le protezioni per lavorare in sicurezza. Commuovono le diffuse e spontanee, quanto sincere, iniziative di stima in tutta l’Italia. Però ci si aspetta che anche le Istituzioni facciano la loro parte e manifestando concretamente tale gratitudine nei confronti di tutto il Personale Sanitario. Gli Operatori sanitari meritano e si aspettano che tutte le Autorità competenti, non dimenticando questi impegni, stipulino con le parti sociali un vero e proprio “Patto per la Salute” con misure straordinarie a favore di quelli che in questi drammatici momenti vengono osannati e, persino, definiti giustamente “angeli”.












