Sinnai, Torre delle Stelle e Cagliari sono ancora teatro di un grave fenomeno che sta suscitando indignazione e preoccupazione. La strage di animali, con bocconi avvelenati e sostanze letali sparsi sul territorio, continua a colpire cani, gatti e uccelli. I residenti di queste località, ma anche dei quartieri cagliaritani di Calamosca, segnalano numerosi casi di avvelenamento, confermando un trend allarmante che non accenna a diminuire.
L’associazione Nazionale EARTH, attivamente impegnata nella tutela giuridica dell’ambiente e degli animali, ha inviato una lettera ai sindaci dei comuni interessati per sollecitare un intervento tempestivo secondo i protocolli operativi previsti dalla legge. L’associazione ha inoltre lanciato un appello alla cittadinanza affinché si attivi per fornire informazioni utili e denunciare ogni possibile caso di avvelenamento.
Un reato grave e pericoloso
Leila Delle Case, referente territoriale di EARTH, ha sottolineato la gravità del fenomeno, ricordando che “avvelenare un animale è un reato punito dal codice penale, in particolare dagli articoli 544-bis e 544-ter, che puniscono l’uccisione e il maltrattamento degli animali”. La situazione, però, è ancora più preoccupante perché le sostanze velenose abbandonate nell’ambiente non solo costituiscono un pericolo per gli animali, ma mettono a rischio anche la salute umana, in particolare quella dei bambini, e causano danni all’ecosistema.
Un appello alle istituzioni
La situazione ha suscitato l’attenzione del Ministero della Salute, che ha istituito un portale nazionale interattivo per la gestione delle segnalazioni e il monitoraggio dei casi denunciati. Inoltre, è stata rinnovata nel 2024 un’ordinanza ministeriale che coinvolge sindaci, veterinari, ASL, Prefetture e autorità locali, con l’obbligo di denuncia in caso di decesso di animali a causa di avvelenamento. In particolare, i veterinari sono tenuti a inviare le carcasse degli animali e ogni altro campione utile a identificare il veleno all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale competente.
Secondo le disposizioni, qualsiasi cittadino può presentare denuncia alle forze di polizia (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia Municipale), allegando le prove che l’animale sia stato avvelenato. “La collaborazione dei cittadini è fondamentale per fermare questa barbarie”, ha dichiarato Delle Case, che ha anche ricordato l’importanza dell’immediata segnalazione di materiale sospetto agli organi di vigilanza.
Obblighi per i sindaci
L’ordinanza ministeriale prevede inoltre precisi obblighi per i sindaci delle zone interessate, tra cui l’avvio di indagini, la bonifica delle aree in cui sono stati rinvenuti i bocconi avvelenati, e l’intensificazione dei controlli sul territorio. “Ho scritto ai sindaci delle località coinvolte per sollecitare un intervento urgente”, ha aggiunto Delle Case, “affinché vengano adottate tutte le misure necessarie per fermare questa ondata di violenza gratuita sugli animali.”
Un fenomeno purtroppo diffuso
Il fenomeno dell’avvelenamento degli animali non è nuovo in Sardegna, ma continua a destare preoccupazione per la sua diffusione e per i rischi che comporta per la salute pubblica. EARTH, infatti, sollecita un intervento rapido ed efficace per tutelare gli animali e la sicurezza dei cittadini. Un richiamo a tutti affinché la comunità si unisca per fermare questa escalation di violenza, che danneggia non solo gli animali, ma anche l’intero ambiente e la qualità della vita.
Cosa fare in caso di rinvenimento di materiale sospetto
L’associazione invita la cittadinanza a essere vigile e a segnalare tempestivamente la presenza di materiale sospetto alle forze dell’ordine, in modo da limitare il rischio di nuove vittime. La collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini è essenziale per fermare questa grave minaccia e per garantire che i responsabili di questi atti di crudeltà siano individuati e puniti.












