Le lunghe, spesso infinite liste d’attesa nei centri riabilitativi del Cagliaritano e di tutta la Sardegna? “Ci sono, purtroppo, e la situazione si è aggravata nell’ultimo anno e mezzo, da quando è scoppiata la pandemia”. Ha letto
l’articolo di Casteddu Online con l’sos di una madre di Quartu, “mio figlio malato grave senza cure: dimesso dall’ospedale e rifiutato dai centri riabilitativi”, Maria Meloni, 43 anni, di Cagliari, presidentessa dell’associazione sarda Acaa per le malattie rare e le neurodiversità: “Riceviamo sos simili di frequente, l’assenza di cure per i bambini ha a che fare col Covid. Avevamo grosse difficoltà già prima a reperire personale sanitario, soprattutto nelle strutture specializzate in riabilitazione fisioterapica, da quando c’è l’emergenza virus è diventata un’odissea”, spiega la Meloni. E i rischi per la salute, anche per la fascia d’età che va da uno a 17 anni, ci sono, e son tanti: “Crisi respiratorie o epilettiche, i sintomi variano a seconda del tipo di malattia rara, ne esistono settemila. In Sardegna son più di cinquecento i bambini coinvolti, con centinaia di famiglie disperate”.
E, anche se la campagna vaccinale sta dando buoni risultati, gli ospedali sono ancora indaffarati con i malati Covid: “Stanno continuando a dare la priorità a loro, è giusto, non dobbiamo certo scatenare una guerra tra malati. Ma la soluzione c’è”, avvisa la presidentessa dell’Acaa, “ed è quella valida da sempre, che abbiamo chiesto più volte, cioè nuove assunzioni di medici, infermieri e Oss da parte della Regione. Purtroppo, a prescindere da tutto, c’è una parte del personale sanitario che si rifiuta di andare nei piccoli centri ospedalieri, topo Sorgono e Lanusei, perchè li giudicano isolati e distanti dai grandi centri. E per i tanti pazienti affetti da una malattia rara, questo è un ulteriore problema. La Regione, inoltre, aggiorni la presa in carico delle patologie croniche, per permettere i rimborsi delle spese di viaggio dei giovani costretti ad andare negli ospedali del nord, tra taxi, albergo e visite private”.