Ambiente, Sorgia: “Allarme a Uta, migliaia di alberi abbattuti alle porte di un’Oasi naturale: serve trasparenza e rispetto per l’ambiente”. Il consigliere regionale Alessandro Sorgia ha depositato un’interrogazione urgente indirizzata al Presidente della Regione e all’Assessore regionale della Difesa dell’Ambiente per accendere i riflettori su quanto sta accadendo nel territorio del Comune di Uta, alle pendici dell’Oasi del Cervo e della Luna, dove è in corso un importante intervento di disboscamento che sta interessando decine di ettari di bosco.
Le segnalazioni ricevute indicano un’operazione di rimozione sistematica della vegetazione in una zona altamente sensibile dal punto di vista paesaggistico, ambientale e idrogeologico. Un’area classificata formalmente come industriale, ma di fatto costituita da dense colture forestali, si sta trasformando rapidamente sotto la spinta di nuovi progetti insediativi, sui quali – sostiene Sorgia – gravano non pochi interrogativi.
“Ci troviamo in prossimità di un’oasi naturalistica tra le più preziose della Sardegna,” dichiara Sorgia, “una fascia verde che contribuisce all’equilibrio ecologico e paesaggistico dell’intera zona, situata a ridosso del Monte Arcosu, area protetta e simbolo della biodiversità sarda. È gravissimo che in una zona così fragile vengano abbattuti migliaia di alberi, con conseguenze imprevedibili sull’assetto idrogeologico e sulla qualità dell’aria.”
Particolarmente preoccupante è il fatto che la Soprintendenza per i Beni Paesaggistici, in un passato recente, avesse espresso parere negativo a progetti di insediamento nell’area, proprio per tutelare il sistema arboreo esistente. Nonostante ciò, i lavori sembrano essere stati avviati, senza che siano stati esposti in loco i cartelli contenenti i titoli autorizzativi, obbligatori per legge in caso di interventi rilevanti.
“Trasparenza e legalità devono essere principi fondamentali nell’azione amministrativa, tanto più quando si tratta di interventi che hanno un impatto così diretto sul patrimonio ambientale,” aggiunge Sorgia. “Per questo motivo, attraverso la mia interrogazione, chiedo alla Regione di chiarire chi ha rilasciato le eventuali autorizzazioni, se siano stati acquisiti tutti i pareri obbligatori, e se siano state effettuate valutazioni sui rischi idrogeologici che potrebbero derivare dalla rimozione di ampie superfici boschive.”
Non meno rilevante è il fatto che il progetto sembrerebbe fare capo a una società straniera con sede in Canada, pur vedendo coinvolti anche interessi locali. “Questo aspetto – sottolinea Sorgia – rende ancora più necessario un controllo puntuale, per evitare che decisioni calate dall’alto, senza un adeguato coinvolgimento delle comunità locali, compromettano definitivamente la qualità ambientale di territori che rappresentano un patrimonio collettivo.”
“La Sardegna ha il dovere di difendere i suoi paesaggi e le sue risorse naturali da operazioni speculative che nulla hanno a che vedere con uno sviluppo sostenibile,” conclude Sorgia. “Occorre fermare ogni possibile scempio ambientale e riportare la trasparenza e il rispetto delle regole al centro dell’azione amministrativa. Non staremo a guardare: è una questione di responsabilità verso le future generazioni.”













