Da oggi piazzetta Savoia è più vuota. Un altro pezzo della storia della città ci ha lasciato, Zio Serafino Carboni classe 1926. Bisogna ricordarlo?Vorrei scrivere, non vorrei, non voglio. Mi viene l’angoscia.Per i rapporti di parentela e per aver conosciuto il valore dell’uomo, per i rimproveri quasi paterni mentre si giocava al biliardino del suo storico bar, il Caffè Savoia. Un altro degli uomini e donne che hanno ricostruito e riconciliato la città capoluogo Casteddu, con i paesi dell’interno,dove tanti cagliaritani furono accolti, dopo i bombardamenti del 1943.
Nonostante si pensi ad una “invasione commerciale postbellica”, si trovano tracce ed informazioni storiche di commercianti provenientida Seui già dal 1326.
Quella di Zio Serafino è la generazione degli anni compresi tra il dopoguerra e la fine degli anni ‘50, chindide calada a Casteddu.
Uomini straordinari. Provenienti da un paesino, lavorando nella miniera di antracite poi in quelle del Belgio,partendo dal lavoro e dalla cultura agropastorale. Hanno fatto la storia della nostra citta. Uomini straordinari, come tanti, ma con una carica in più.Indomiti, devoti alla famiglia, senza paure e con una forza enorme. Fondatore del Bar di Piazzetta Savoia,divenuto col tempo,grazie ai figli Raimondo e Gianni,motore delle attività culturali che animano tuttora la Marina. Non ultimo, Marina Cafe’ Noir che immagino sia stato pensato e sia nato fra le mura del Caffe Savoia.
Di questo tenore erano questi uomini e donne,vecchio stampoe allo stesso tempo modernissimi. Storia della città commerciale e non solo, dei piccoli e grandi esercizi commerciali, duri e generosi allo stesso tempo. Dispensatori di consigli e di reprimende. Lo immagino accanto al cugino Mario, con cui sia nel paese di nascitaein Belgio,come minatori, hannocondiviso la giovinezza.
Si saranno già incontrati, avranno stappato ambedue migliaia di birre Ichnusa per gli avventori dei loro locali.
Ora al tavolo, con lo sguardo delle consorti,non c’è birra ma un bel bicchiere di vino corposo qualcuno direbbe spuntu.Sorridendo dell’avventure capitategli e forse ridendone, come sanno fare gli uomini con un grande cuore e un coraggio innato, nati per essere straordinari. Almeno credo. Gianfranco Carboni













