Danni ingenti, al momento la stima è ancora in corso: case e aziende allagate, la notte tra sabato 26 ottobre e domenica rimarrà impressa nella mente di chi ha vissuto l’alluvione in prima persona. Tra i disagi causati, anche arterie principali e secondarie seriamente danneggiate. Se le prime sono state immediatamente oggetto di attenzione da parte di Anas e comuni, quelle che dirigono la viabilità secondaria, invece, al momento sono ancora pressoché impraticabili. Fondamentali per raggiungere le aziende agricole, percorrerle diventa una corsa a ostacoli anche se a bordo di grossi mezzi. Quella che costeggia la Ss130 è una delle tante: impossibile definirla strada, la forza dell’acqua ha completamente stravolto il percorso. I residenti segnalano i disagi, anche al fine di divulgare a più persone possibili il pericolo di chi si mette in viaggio. Ci vorrà del tempo affinché tutto torni come prima: al momento rimane lo sconforto, la desolazione e la consapevolezza che eventi eccezionali di tali portata sono fenomeni imprevedibili, difficili da gestire.
Intanto è ancora in corso il supporto per la compilazione delle domande che raccolgono la segnalazione dei danni, Laore ha da subito messo in moto la macchina per sostenere le attività agricole colpite. Stesso impegno da parte del Comune, che, assieme ai volontari, protezione civile, vigili del fuoco e tutte le altre forze, sin dalle prime piogge cadute, si è attivato per dare supporto ai cittadini e garantire la sicurezza nei momenti più difficili. “Un evento a dir poco eccezionale che ha visto cadere una quantità d’acqua che non si vede nemmeno in un anno” aveva comunicato la sindaca Francesca Atzori. “A distanza di ore con più lucidità vedo quanto poco sia quello che ho potuto fare in questi anni per un comune che necessita di interventi di manutenzione continui e interventi idraulici importanti che consentano almeno nel centro abitato urbanisticamente penalizzato ma non solo, di dare alle famiglie un motivo per dormire serene. Faremo però di tutto affinché questa emergenza si trasformi nella opportunità di porre veramente rimedio alle criticità idrauliche del Rio Forrus ma anche di tutta l’area delle aie che ha fatto una grossa parte questa volta in termini di tenuta ma che comunque necessita di interventi importanti che consentano di incanalare meglio le precipitazioni. Questo lavoro è stato già avviato con un’idea progettuale esposta dai tecnici incaricati, nella penultima seduta consiliare che si é tenuta circa un mese fa. C’è tanto da lavorare e si farà con determinazione parallelamente alle altre emergenze sanitarie e sociali, e
soprattutto per tutte quelle famiglie che meritano di vivere serenamente e non con la paura che possa piovere un po’ di più. Abbiamo chiesto lo stato di calamità naturale e gli enti regionali ci stanno già supportando e accompagnando in questo percorso”.











