I conti, sinora “ad occhio”, ma a breve in un modo assolutamente realistico, li ha già iniziati a fare, Marco Milia. Titolare di una focacceria in via Napoli, nel rione cagliaritano per eccellenza votato alla movida, la Marina, la chiusura obbligatoria a mezzanotte lo spaventa solo parzialmente: “Dal giovedì al sabato, da sempre, non abbasso mai la serranda prima dell’una: è chiaro che perderò, in quei giorni, almeno un’ora di incasso. Ormai siamo nelle mani di chi fa queste direttive, la movidà cagliaritana del weekend sarà uccisa. Spero che le decisioni prese dal Governo siano efficaci, ma dentro i ristoranti e i locali c’è sicurezza, proprio perchè viene garantito il distanziamento. Il Comune di Cagliari ci deve aiutare, vogliamo più spazi esterni, anche via Roma pedonale. La gente, comunque, ha paura di accomodarsi all’interno e preferisce stare all’aria aperta”.
E, a proposito di aria aperta: un conto è restare seduti a mangiare una pizzetta o bersi una birra nei tavolini esterni, tutt’altro, invece, gironzolare in gruppo senza rispettare le distanze: “La gente che gira senza mascherine o sta appiccicata lo fa, appunto, nelle vie, non dentro i locali. È ingiusto che ci facciano chiudere, noi rispettiamo tutte le regole”.











