Morte di zia Efisia, l’appello: mettete defibrillatori nei bus Ctm

Guido Sarritzu, rappresentante di Quartu nel cda del Ctm, chiede anche l’istituzione di corsi di primo pronto soccorso degli autisti del Ctm per casi di malori come quello di ieri


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Dopo la morte di “zia Efisia”, la donna anziana di Quartu stroncata da un infarto a bordo del bus Ctm, parte la richiesta di defibrillatori negli autobus.

A tal proposito, Guido Sarritzu (Psd’Az), rappresentante del comune di Quartu S.E. nel Consiglio di Amministrazione del CTM –  propone di istituire corsi di primo soccorso per gli autisti, mettendo a disposizione, sugli autobus, dei defibrillatori.

“Se  consideriamo – dichiara Sarritzu – che il trasporto pubblico locale viene utilizzato quotidianamente da migliaia di persone, si può ben comprendere la valenza di tale proposta, in quanto, questa, consentirebbe di poter prestare il primo soccorso in attesa del personale sanitario del 118.

Ritengo – prosegue l’esponente dei quattro mori –  che una simile proposta, debba trovar riscontro anche da parte dell’Assessorato Regionale alla Sanità e della ASL di competenza affinché si definisca un progetto che garantisca una maggiore sicurezza ai passeggeri che,  in maniera sempre più esponenziale utilizzano il mezzo pubblico.

 La Regione Lazio in tal senso ha varato la legge regionale di riferimento.

Ovviamente i corsi – conclude l’esponente sardista – dovranno essere tenuti  da professionisti  sanitari  e dalla stessa  ASL.

Sarà mia cura già dal prossimo consiglio di Amministrazione, proporre l’istituzione dei corsi, coinvolgendo nel progetto Assessorato Regionale alla Sanità e la ASL”.