Una lunga settimana si sta per concludere, la più importante della stagione del Cagliari. Tutti, sin da quel 2 luglio quando Zdenek Zeman atterrò all’aeroporto di Elmas sommerso dalla folla dipinta di rossoblù, non si aspettavano che la squadra precipitasse a poco a poco in serie B. E che, in una domenica di primavera, la compagine isolana si giocasse le ultime possibilità di permanenza nella categoria contro uno degli avversari più “odiati” (ovviamente sportivamente parlando): il Napoli.
Dalla sconfitta sul campo del Genoa è passata ormai una settimana. Il Cagliari si è rituffato a capofitto sul campo, senza se e senza ma, senza pensare alla sfida di Marassi. La società ha indetto un ritiro che, ci si augura, porti i frutti sperati a partire dalla gara con gli uomini di Rafa Benitez. Da martedì a oggi doppia seduta di allenamento, lavoro intenso e preparazione in ogni minimo dettaglio del prossimo impegno sotto la guida di Zeman e del suo staff.
Un Zeman che, come si vocifera da qualche ora, continua a guidare la propria scialuppa in quel di Asseminello con la consapevolezza che il 30 giugno concluderà la propria esperienza in Sardegna: con o senza serie A poco cambia. Dietro il boemo c’è l’ombra di Mario Beretta, chiamato dal presidente Tommaso Giulini per ricoprire il ruolo di responsabile del settore giovanile. Ma che, in caso si verificasse il divorzio tra l’attuale tecnico e il club, sarebbe il primo nome in cima alla lista del “papali”.
Intanto, piove sul bagno per il Cagliari e per Sdengo, soprattutto dopo le due sessioni di ieri. Infatti, si sono fermati Conti e Sau. Il capitano, che vista l’assenza di Crisetig dovrebbe riprendere in mano le chiavi del gioco rossoblù, è stato messo ko da un attacco influenzale. Ma comunque, trapela ottimismo circa la sua presenza domenica pomeriggio al Sant’Elia. Situazione più complicata quella riguardante il centravanti: per lui lombalgia e conseguente lavoro differenziato.
Il modulo anti-Napoli, ovviamente non si discute: 4-3-3. Brkic è la certezza tra i pali ma davanti a lui, esclusi gli esterni bassi che saranno presumibilmente Avelar sulla sinistra e Balzano sulla destra, incominciano i primi dubbi per Zeman. Da registrare il ritorno di Diakitè dopo aver scontato la squalifica nell’incontro in terra ligure, titolare inamovibile del pacchetto arretrato. Ballottaggio tra Rossettini e Ceppitelli per affiancare l’ex Deportivo La Coruña, con il primo che ormai dal ritorno in panchina del nativo di Praga ha sempre assistito alle prestazioni della squadra dalla panchina, a parte nell’ultima in virtù nel turno di stop inflitto a Diakitè.
Passando al centrocampo altre incertezze, principalmente anche dopo il momentaneo forfait di Conti. Se il 36enne con la maglia numero 5 sulle spalle non dovesse riuscire a recuperare, la soluzione potrebbe essere uno tra Husbauer o Barella. Un’altra idea, potrebbe essere quella di arretrare nel trio Cossu, che si stazionerebbe nella zona nevralgica del campo. A completare la mediana ci sarà Ekdal, che sembra aver ricominciato a ingranare la marcia giusta.
Il tridente offensivo però, è il reparto con più rebus. Con la quasi certa assenza di Sau infatti, Zeman potrebbe schierare larghi M’Poku e Farias, con il brasiliano che non sta rendendo al meglio. Ma che, molto probabilmente, lascerà spazio a uno tra Longo e Cop, anche se quest’ultimo è ormai diventato un oggetto misterioso. Anche la carta Cossu non è da mettere in secondo piano, visto che il suo ruolo ideale nel 4-3-3 è quello di esterno alto.













