I cagliaritani spenderanno 196 milioni di euro per il Natale, di cui 135 milioni destinati ad alimentari e bevande e 61 milioni a prodotti e servizi tipici delle festività. Un dato che fa da traino a un quadro più ampio: complessivamente le famiglie sarde spenderanno 725 milioni di euro tra pranzi, cene, regali e acquisti legati al periodo natalizio.
La stima arriva dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, che ha rielaborato i dati Istat sui consumi di dicembre, prendendo in esame numerosi comparti: dall’alimentare alla ristorazione, dalla moda alla cosmetica e al benessere, fino all’artigianato artistico, all’arredo casa, alla gioielleria, all’editoria, ai giochi, agli articoli sportivi e all’high tech. Una spesa che, come già avvenuto lo scorso anno, si mantiene stabile: nel 2024 erano stati spesi 726 milioni di euro, mentre a livello nazionale il giro d’affari natalizio è stimato oltre i 26 miliardi.
Nel dettaglio, 500 milioni di euro finiranno sulle tavole dei sardi per alimentari e bevande, mentre 225 milioni saranno destinati a prodotti e servizi tipici del Natale. Pane, pasta, carni, salumi, formaggi, dolci tradizionali, vini e specialità locali: l’intera food economy isolana, affiancata dai prodotti dell’artigianato artistico e tradizionale, sarà protagonista sia nei pranzi di famiglia sia sotto l’Albero.
Un ruolo centrale è svolto dalle 8.015 imprese artigiane sarde, pari al 29,8% delle piccole e medie imprese dell’Isola, attive in 47 settori legati ai regali e ai consumi natalizi, con 19.665 addetti complessivi.
“Questi dati dimostrano che le imprese artigiane sarde sono un’eccellenza riconosciuta anche oltre i confini regionali – commenta Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Sardegna – custodiscono saperi unici, investono nella qualità e mantengono vivo un tessuto produttivo che è parte della nostra identità. Dobbiamo continuare a valorizzarle e metterle nelle condizioni di crescere, perché nel loro lavoro c’è davvero il futuro della nostra economia”.
Abiti e gioielli, mobili e tessili per la casa, ceramiche, cristalleria, utensili domestici, articoli per il giardino, giochi, libri, prodotti di cartoleria, servizi per la cura della persona: accanto alle eccellenze enogastronomiche, i regali artigiani rappresentano una quota significativa degli acquisti natalizi.
“Il gusto del bello, del buono e del fatto bene – aggiunge Meloni – è un tratto culturale del nostro saper fare. Sostenere le imprese locali significa difendere un patrimonio che ci rappr”senta e che, soprattutto a Natale, rafforza la comunità”.
Dal punto di vista territoriale, dopo Cagliari la spesa si distribuisce tra Sassari-Gallura con 222 milioni di euro (154 per alimentari e bevande e 69 per altri prodotti), Sud Sardegna con 149 milioni (102 e 46), Nuoro con 91 milioni (63 e 28) e Oristano con 67 milioni (46 e 21). Anche la presenza artigiana riflette questa geografia: a Cagliari operano 1.855 imprese con 4.757 addetti, seguite da Sassari-Gallura (2.566 imprese e 6.437 addetti), Sud Sardegna (1.554 e 3.703), Nuoro (1.283 e 3.044) e Oristano (757 e 1.724).
“Il Natale è un momento decisivo per molte imprese artigiane – conclude Meloni – perché concentra una parte importante della produzione e genera un indotto significativo. Quando scegliamo un dono artigiano non acquistiamo solo un prodotto, ma sosteniamo lavoro, filiere corte e un’economia che redistribuisce valore sul territorio. Qualità, cura artigianale e capacità di innovare sono elementi riconosciuti anche sui mercati internazionali”.








