“È stato emozionante vedere nuovamente dopo tanti anni le associazioni collaborare serenamente per realizzare l’evento. I turisti, ma soprattutto i sardi venuti da lontano apposta per partecipare all’evento, hanno dimostrato grande apprezzamento” esprimono gli organizzatori. I suoni e le maschere ancestrali, che si muovono a suon di campanacci e del richiamo alle leggi della natura, avvolte da quel fascino misterioso che mette in evidenza i giochi perpetui tra sacro e profano, si confermano come uno dei principali attrattori e punti di richiamo per turisti e cittadini: il grande successo del “Carrasegare in Crabonaxa” è l’ennesima conferma che la tradizione sarda piace, assai, e coinvolge i presenti in qualsiasi periodo dell’anno. Dalle 19,30 gruppi folk, suonatori di launeddas e maschere tradizionali come Is Sonaggiaos e s’Urzu di Ortueri, Associazione culturale Mamutzones de Samugheo, e Mamuthones e Issohadores di Mamoiada dell’Ass. Atzeni si sono ritrovati per la tradizionale vestizione delle maschere che, in una cornice che si affaccia al mare, hanno sfilato accerchiati dal pubblico. Il ritrovo in piazza Margherita Hack, per i balli tradizionali aperti a tutti, accompagnati dalla musica dei Brinca, hanno intrattenuto i presenti sino alle 3 del mattino che, con entusiasmo non hanno perso l’occasione di festeggiare l’inizio della bella stagione, con il giusto mix che lega la terra sarda alle sue tradizioni. Non occorrono gruppi o cantanti di fama internazionale per richiamare l’attenzione del pubblico delle grandi occasioni, la semplicità delle caratteristiche della cultura dell’Isola dei nuraghi, che rimane immutata nel tempo, incanta e affascina non solo a febbraio: scelta vincente, quindi, per l’Associazione Gruppo Folk Crabonaxa APS, che, con gli ottimi risultati raggiunti, scaccia via lo scetticismo di chi non percepiva come giusto intrattenimento un evento, in genere, caratteristico dei mesi invernali.