Un’autostrada digitale per i dati del Sardinia Radio Telescope

Osservazioni mondiali in tempo reale grazie al collegamento in fibra ottica realizzato da Inaf, Garr e Regione Autonoma Sardegna


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Da oggi, i dati del Sardinia Radio Telescope, la più moderna e tecnologica antenna parabolica d’Europa,

realizzata dall’Istituto nazionale di astrofisica in collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana, potranno

essere a disposizione in tempo reale per la comunità mondiale dell’astrofisica.

Grazie al nuovo collegamento in fibra ottica di 107 km, finanziato dalla Regione Autonoma Sardegna, e

all’altissima capacità garantita dalla rete Garr, il Sardinia Radio Telescope si avvia verso una nuova e

ricchissima fase di ricerca. Il 27 febbraio 2018, è stato infatti possibile testare SRT in un’osservazione

congiunta con la tecnica VLBI con cui si fanno lavorare assieme antenne sparse per il globo come se fossero

un’unica parabola grande quanto la distanza che separa le singole antenne. Non era la prima volta in

assoluto ma è stata la prima con SRT dotato di fibra. Tra qualche settimana verrà effettuata una prova

ancora più importante denominata e-VLBI dove verrà tentata una vera e propria correlazione dei dati

osservativi in tempo reale da molte parti del mondo.

Erano anni che si aspettava questo momento perché il Sardinia Radio Telescope (SRT) è una delle più

potenti ed evolute infrastrutture di ricerca per lo studio delle emissioni radio provenienti dai corpi celesti e

per applicazioni di geodinamica e di scienze spaziali. La sua antenna parabolica orientabile è la più grande

delle tre antenne italiane e, in ogni caso, vicina ai vertici mondiali con ben 64 metri di diametro. Ciò che la

rende realmente eccezionale sono le tecnologie all’avanguardia che garantiscono un’elevata efficienza nelle

osservazioni ad altissima frequenza. Grazie a un complesso sistema di attuatori ad alta precisione che

controllano i 1.000 pannelli che formano la parabola, il Sardinia Radio Telescope è infatti in grado di

modificare la forma della sua superficie per compensare variazioni termiche, gravitazionali ed eoliche,

riuscendo così a raggiungere livelli di precisione molto superiori rispetto alle infrastrutture di vecchia

concezione. Inoltre, SRT è in grado di cambiare velocemente i ricevitori e dunque può passare in pochi

minuti ad osservazioni di frequenze molto diverse.

“È un risultato di grande importanza fortemente voluto dalla Giunta guidata da Francesco Pigliaru –

sottolinea l’assessore degli Affari Generali della Regione Sardegna Filippo Spanu – con l’intento di

rafforzare e migliorare l’operatività del Sardinia Radio Telescope, un presidio scientifico e un luogo di

ricerca e osservazione dei segreti dell’Universo che rappresenta un’eccellenza a livello internazionale. Il link

in fibra ottica permette alla parabola di essere collegata all’intero sistema internazionale delle reti della

ricerca, grazie all’interconnessione della rete Garr con la rete europea Géant. Entro l’estate, il collegamento

sarà ulteriormente ampliato arrivando alla capacità di 10 Gbps per garantire il massimo delle prestazioni e

dell’accuratezza delle osservazioni. L’intervento si inserisce nel più ampio programma di estensione e

potenziamento della rete telematica regionale curato dalla Direzione generale della Società

dell’informazione dell’Assessorato degli Affari Generali della Regione Sardegna. Con un investimento

complessivo pari a 148 milioni di euro la Sardegna è tra le prime 10 regioni d’Europa ad investire per la

diffusione della rete in fibra ottica in tutti i comuni delle zone interne. L’obiettivo –aggiunge l’assessore

Spanu – è quello di garantire alti servizi di connettività a territori in cui gli operatori privati hanno deciso di

non intervenire. Un grande investimento pubblico che porta alla realizzazione di infrastrutture in grado di

assicurare nuove opportunità di crescita economica e sociale”.

Andrea Orlati, Responsabile delle Operazioni al Sardinia Radio Telescope per l’Inaf, dichiara: “L’allaccio

alla fibra non solo ci consente un migliore collegamento con le altre stazioni per sfruttare al meglio la

tecnica interferometrica VLBI, e dunque il lavoro congiunto delle antenne, ma soprattutto consentirà di

sviluppare molte altre applicazioni astronomiche tra cui la possibilità di rendere accessibili i dati a tutta la

comunità scientifica mondiale, come già fanno nei migliori centri di ricerca al mondo presso i quali

quotidianamente molti dei nostri colleghi Inaf attingono dati e fanno ricerca al massimo livello.”

“Il collegamento di SRT alla nostra rete – ha dichiarato il direttore del Garr, Federico Ruggieri, – è motivo di

grande soddisfazione perché abbiamo lavorato molti anni per raggiungere questo obiettivo. Ancora una

volta, l’impegno congiunto tra diversi attori, sia istituzionali che del mondo della ricerca, è stato

fondamentale per dare la giusta valorizzazione a questa importantissima infrastruttura di ricerca nazionale.

Grazie alla connessione in rete, SRT può ora finalmente esprimere tutto il suo potenziale e dare così un

contributo italiano significativo alle grandi collaborazioni internazionali.”

Il Sardinia Radio Telescope ospita strumentazione scientifica e servizi sia dell’Inaf che dell’Asi: infatti, oltre

che nella ricerca radioastronomica, la parabola è impiegata nel monitoraggio e nella comunicazione con

sonde interplanetarie, tra cui Rosetta nel 2015 e, più recentemente, Cassini.

“Questo nuovo collegamento migliora le attività del Sardinia Deep Space Antenna – SDSA dell’Agenzia

Spaziale Italiana (Asi), una configurazione del SRT dedicata allo studio delle missioni interplanetarie. Grazie

alla fibra ottica, la struttura è adesso connessa in modo robusto al network ASI-NET dell’Agenzia – ha

dichiarato Salvatore Viviano, responsabile del SDSA di ASI. È possibile ora offrire servizi di comunicazione e

navigazione per le sonde interplanetarie, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche che potevano

influenzare il link di comunicazione satellitare finora impiegato. Dotato di un proprio centro di controllo e di

equipaggiamento specifico integrato nel Sardinia Radio Telescope, il SDSA sarà prossimamente pienamente

operativo nell’ambito del Deep Space Network della NASA e della rete ESTRACK dell’ESA. La massima

affidabilità nelle comunicazioni real time del SDSA con i centri di controllo delle principali reti deep space

internazionali e delle missioni interplanetarie, ottenuta con la fibra ottica e dal link assicurato dal satellite

Athena-Fidus sviluppato dall’Asi, permette – ricorda Viviano – all’Unità di ricerca SDSA di svolgere le

proprie attività legate al deep space e di sviluppare con l’Inaf attività di comune interesse nei settori della

Radio Scienza, del tracciamento degli Space Debris e dello Space Weather”.

La realizzazione di uno strumento complesso come SRT ha richiesto dodici anni, dalla posa del primo

elemento nel 2001 all’inaugurazione, avvenuta nel 2013. Da quel momento è partita la validazione

astronomica e sono cominciate le osservazioni, tuttavia l’assenza di un collegamento ad alta capacità ha

comportato l’impossibilità di utilizzare i dati in tempo reale, caratteristica fondamentale per garantire la

maggiore accuratezza possibile delle rilevazioni.

SRT è situato in provincia di Cagliari, nella regione del Gerrei presso il sito di Pranu Sanguni (Comune di San

Basilio), scelto proprio perché lontano da aree abitate e attività umane che andrebbero ad interferire con i

segnali captati dall’infrastruttura. Per collegarla è stato quindi necessario posare fibra ad hoc per oltre 100

km. Ciò è stato possibile grazie all’impegno della Regione Autonoma Sardegna, fin dall’inizio in prima linea

nel supportare la realizzazione di questa grande opera sia attraverso il finanziamento della costruzione

delle infrastrutture che delle attività di sviluppo tecnologico e di formazione.