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Una Casa dell’Acqua anche a Cagliari, magari posizionata al centro della città per poi installarne una in ogni quartiere. È la proposta emersa ieri in commissione Servizi tecnologici, e che presto verrà sottoposta al Consiglio comunale per poi avere il via libera della Giunta Zedda. Si tratta di strutture dotate di impianti di filtrazione ed erogazione, che forniscono acqua potabile, naturale o frizzante, refrigerata o a temperatura ambiente. “Per le famiglie cagliaritane rappresenterebbe un risparmio di 300 euro all’anno – spiega il presidente della commissione Fabrizio Marcello – Soldi che possono essere usati per pagare una parte della Tari”.
Il sistema funziona attraverso delle schede consegnate gratuitamente dall’amministrazione comunale a ciascun nucleo familiare in base a una stima forfettaria del fabbisogno di acqua pro capite annuo. Terminata la fornitura gratuita, le schede potranno essere ricaricate dal Comune. E per i non residenti il distributore potrà essere usato attraverso l’uso di monete. “Il servizio ha anche una funzione di salvaguardia dell’ambiente – aggiunge Marcello – in quanto elimina la produzione e il trasporto su camion di milioni di bottiglie di plastica, riducendo le immissioni nocive di Co2 nell’aria. Inoltre comporta una notevole riduzione nella produzione dei rifiuti solidi urbani, come bottiglie e imballaggi, e quindi diminuiranno le spese relative allo smaltimento”. Nelle prossime settimane la proposta approderà in Consiglio comunale, poi spetterà al sindaco e all’assessore competente attivarsi con Abbanoa per raggiungere un accordo e avviare il nuovo servizio.