Oggi, mercoledì 16 dicembre, dalle 10.15, nella sala “Pippo Orrù” dell’Ordine dei medici di Cagliari – si è tenuta un’affollata e sentita conferenza stampa delle categorie sindacali mediche. L’adesione allo sciopero – dalle 8 alle 20 sono garantite le urgenze – è stata molto elevata.
Uniti e compatti. Come mai era accaduto negli ultimi anni, i sindacati medici si sono ritrovati sulle stesse frequenze. I dodicimila medici sardi in agitazione si battono per poter dare un’assistenza di qualità, equa e completa ai cittadini. Dagli ospedali agli ambulatori e sul territorio: la classe medica isolana evidenzia una lunga lista di promesse mancate. “Abbiamo pazientato dieci anni, ora la corda si è spezzata. Lottiamo assieme per garantire la sopravvivenza del sistema” rimarca Raimondo Ibba, presidente dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri della provincia di Cagliari. “Il sottofinanziamento del servizio sanitario nazionale è crescente, comandano i burocrati. Noi – spiega Luigi Mascia, chirurgo pediatrico, Cimo – vogliamo che l’organizzazione sanitaria permetta di dare assistenza di qualità ma vogliono quantità: stabiliscono ritmi e tempi, ci trattano come fossimo in una catena di montaggio. Così si spende anche di più, soprattutto perché viene a mancare il rapporto medico-paziente”. Susanna Montaldo (Anao): “Scioperiamo per le persone: una finanziaria dopo l’altra si butta a mare il diritto alla salute”. Edoardo De Pau (Snami): “Il governo ci trasforma in burocrati. Diciamo no alla sanità pubblica trasformata in privata”. Andrea Tola (Sumai): “La medicina specialistica patisce gravi carenze strutturali e di strumentazione”. Cesare Iesu (Aaroi): “Seguire territorio e ospedale assieme non è facile. Ci occupiamo di pazienti acuti e traumatizzati ma hanno tagliato in fondi”. Paolo Zandara (Smi): “Il malessere professionale e sociale cresce, così come le liste d’attesa, il mancato turn over e i pensionamenti”. Luciana Cois (Cisl medici): “Il nostro è un grido di dolore: non vediamo rimedi all’inarrestabile decadenza del sistema sanitario nazionale”. Basilio Mostallino (Fimp): “Con gli emendamenti cancellano dignità professionale e servizi all’utenza. Un esempio? Hanno cancellato gli screening”. Umberto Nevisco (Fimmg): “Dobbiamo opporci al degrado del sistema sanitario”. Enrico Giua (Anpo): “In Sardegna si sta riorganizzando la rete ospedaliera senza aver prima attuato il Piano socio-sanitario”. Angela Vacca (Veterinari): “Il nostro contratto è fermo da sei anni”.













