“La riapertura di via Garibaldi? Soltanto normale amministrazione”

Cambiavento attacca il Comune: “Si festeggia una normale riapertura di una strada dopo normalissimi lavori, alla città serviva ben altro”


Per le ultime notizie entra nel nostro canale Whatsapp

di Francesco Accardo- Cambiavento

1500 bicchieri di vino e 1000 palloncini che vibreranno nell’aria per festeggiare l’apertura della nuova via Garibaldi, nuovamente regalata ai Cagliaritani. 

Trovo insopportabile l’enfasi e la celebrazione della normale e ordinaria amministrazione di una città in una strada dove, a causa dei lavori, una serranda su due è ormai abbassata 365 giorni all’anno, e in cui non è stato fatto nulla in più che risistemare a dovere la sovrastruttura stradale. 

Nulla di più che un intervento di normalissima amministrazione durato 400 giorni. Pari pari alla risistemazione della sovrastruttura stradale al Poetto (oltre 600 giorni di lavori), alla risistemazione della sovrastruttura stradale in viale Buoncammino (dove a breve festeggeremo i 400 giorni di cantiere senza calici e palloncini), alla sovrastruttura stradale in ogni angolo della città, per cui dobbiamo ringraziare i fondi del Piano Triennale delle Opere Pubbliche e l’ottimo (perché va detto) assessore Mauro Coni, che è stato capace di lavorare egregiamente nei lavori pubblici di questa città. 

La sostanza che però si cerca di dipingere qui è molto diversa dalla normale amministrazione e si prova a celebrare la riapertura di una via come se fosse una grande opera, proprio a pochi passi da un cantiere, quello del Bastione, ingiustificatamente fermo da 150 giorni. 

I veri costi della politica non sono quattro stipendi in più o in meno dei consiglieri regionali, ma sono innanzitutto e soprattutto quei lavori pubblici inutili ed eterni che causano diseconomie ai singoli e all’intera collettività. 

Cinque anni fa si realizzavano il Parco della Musica e la Mediateca del Mediterraneo. 

Ora si festeggia per la riapertura di una strada. 

Il Comune è stato bravissimo. Questo chiunque lo riconoscerà. Ma per favore evitiamo la celebrazione della normale amministrazione.