L’Inail detta le nuove regole-suggerimenti, la Confesercenti stila una proposta che, però, non viene poi spedita all’amministrazione comunale e il Comune si scaglia contro l’Inail. È questo il quadro attuale della “situazione spiagge” a Cagliari: i chilometri del Poetto come saranno controllati nell’estate ormai dietro l’angolo? Il sindaco Paolo Truzzu, sul punto, è una furia: “Se le regole saranno quelle dell’Inail siamo alla follia, è come dire alla gente che deve restare in casa, non uscire e non frequentare nessun luogo. Se queste sono le modalità di riapertura abbiamo sbagliato tutto”, dice il sindaco: “Noi le regole non le facciamo ma le subiamo e dobbiamo farle rispettare. Sul Poetto vogliamo organizzare un lavoro con la prefettura perchè c’è un problema di ordine pubblico, ma la situazione è ancora fumosa. Sicuramente”, sostiene il sindaco, “non si dovrà pagare per entrare in spiaggia libera”. Ok, ma non ci potranno nemmeno essere assembramenti di persone, e per gli stabilimenti varrà la regola del distanziamento di cinque metri tra un ombrellone e l’altro.
Truzzu allarga le braccia: “Se il Governo ci darà queste regole saremo costretti a farle rispettare, purtroppo è il nostro compito. Se qualcuno ci volesse coinvolgere per individuare sistemi di controllo, abbiamo qualche buon suggerimento”. Quale? O quali? Il primo cittadino non scopre ancora nessuna carta: “Saranno frutto delle disposizioni che arriveranno da Regione e Governo. È impossibile pensare che si abbia la capacità, per l’amministrazione, di controllare centomila persone che d’estate vanno in spiaggia, quanto personale dovremmo avere? È un elemento abbastanza basilare, basta solo pensarci per comprenderlo”.








