I furbetti della truffa dello specchietto, in pieno agosto, tornano in azione. E potrebbe trattarsi di turisti o, più in generale, di “continentali”. C’è una denuncia pubblica, fatta dal direttore della Seuinstreetband, Adriano Sarais. La vittima non è lui, ma la madre. Anzi, la mancata vittima, visto che alla fine ha deciso di non risarcire nemmeno con un centesimo per un danno non causato: “Oggi hanno provato con mia mamma la tipica truffa dello specchietto, nella Statale 195 all’altezza della chiesetta di Santa Margherita”. Sarais fornisce dettagli importanti: “Una macchina nera grossa di un ragazzo moro alto, dall’accento ‘continentale’. Mamma ha sentito un colpetto nello sportello ed è stata seguita da questo personaggio. Una volta accostata, il ragazzo le ha chiesto i danni per uno specchietto rotto, ma senza mostrarlo. Lo specchietto della sua macchina era chiuso e le ha fatto notare una strisciata come se avesse lasciato il segno dello specchietto nella macchina di mamma”.
Ed è qui che, come si dice, casca l’asino: “La strisciata è palesemente fatta a pennarello, si leva con il dito. Inizialmente ha proposto di chiamare i vigili, mamma ha acconsentito, poi però ha fatto un passo indietro dicendo di aver fretta per un impegno lavorativo e di risolvere la questione con 50 euro. In maniera molto lucida mia madre non ha aperto la borsa e gli ha lasciato solo il suo recapito telefonico per risolvere la questione con i vigili. Peccato questa mattina non fossimo presenti noi figli”.











