TARI, botta e risposta in Consiglio: Farris replica all’assessora Giua Marassi con i numeri del bilancio
È scontro politico sulla TARI tra Giuseppe Farris di Civica 2024 e l’assessora all’ecologia urbana, ambiente e verde pubblico Luisa Giua Marassi. Al centro della polemica, gli aumenti della tassa sui rifiuti previsti nel Bilancio di previsione 2026–2028 del Comune di Cagliari, approvato nei giorni scorsi.
Dopo un comunicato stampa dell’assessora, che ha accusato il consigliere di essere intervenuto “in mala fede o per propaganda politica”, Farris ha diffuso una lunga replica corredata da stralci ufficiali dei documenti di bilancio, sostenendo che i dati parlano chiaro e smentiscono la versione dell’esponente di giunta.
I numeri della TARI nel Bilancio di previsione
Dalle carte pubblicate dal consigliere, dalla nota integrativa al Bilancio di previsione emerge che la TARI ammonterà a:
- 61.950.176,02 euro nel 2026
- 70.072.206,75 euro nel 2027
- 69.670.954,41 euro nel 2028
Cifre che, sempre secondo Farris, vanno lette alla luce dei costi sostenuti negli anni precedenti. Dalla Nota di aggiornamento al Documento unico di programmazione (DUP), allegata allo stesso bilancio, risulta infatti che il servizio rifiuti è costato:
- 50.294.038,71 euro nel 2023
- 56.268.229,60 euro nel 2024
- 60.627.623,00 euro nel 2025
Un andamento crescente che il consigliere definisce «un pozzo senza fondo».
Il passaggio chiave: il Fondo crediti di dubbia esigibilità
Particolare rilievo viene dato da Farris a un passaggio specifico della Nota integrativa, evidenziato anche graficamente nei documenti diffusi (sottolineato a penna). Il testo richiama il principio della competenza finanziaria potenziata, che impone al Comune di tenere conto delle difficoltà di riscossione della TARI.
In base a tale principio, l’ente deve accantonare una quota delle entrate nel Fondo crediti di dubbia e difficile esigibilità. Per la TARI, la percentuale indicata è pari al 27,44%.
Questo comporta, sempre secondo i documenti di bilancio:
- 16.999.128,30 euro accantonati nel 2026
- 19.227.813,53 euro nel 2027
- 19.117.709,89 euro nel 2028
Un elemento che, sottolinea Farris, incide in modo rilevante sull’importo complessivo della tassa e che renderebbe inevitabili gli aumenti prospettati.
“O non conosce il bilancio, o mente”
Nel suo intervento pubblico, il consigliere non risparmia toni duri: secondo Farris, l’assessora Giua Marassi «o non conosce la parte di bilancio che dovrebbe essere di sua competenza, oppure sta fornendo una rappresentazione non veritiera dei fatti».
Alla crescita delle tariffe, aggiunge inoltre il riferimento ai 9 milioni di euro stanziati dalla Regione per il settore rifiuti, definiti comunque «soldi dei contribuenti».
Una polemica destinata a proseguire
La vicenda riapre il dibattito politico sulla gestione del servizio di igiene urbana e sulle scelte tariffarie dell’amministrazione comunale. A un anno e mezzo dall’inizio della consiliatura, conclude Farris, restano forti dubbi sull’efficacia dell’azione dell’assessorato competente.
Il confronto, numeri alla mano, è destinato a proseguire, mentre cittadini e imprese guardano con preoccupazione agli effetti concreti degli aumenti annunciati sulla TARI.












