Si è presentata all'ingresso con accanto la paziente che segue da anni, Laura Riva, assistente domiciliare di 65 anni: "La guardia pretendeva che avessimo il pass per disabili, ma la mia assistita ha un'invalidità psichica. Pretendeva che facessimo tutta la discesa, a piedi, sotto il sole cocente: solo dopo un po' mi è stato concesso di arrivare davanti al reparto di Odontoiatria con la macchina"
La moglie di Giuseppe Mascia, 84 anni, scopre di avere un problema al nervo ottico dell'occhio destro: "Ci siamo sacrificati e, per non attendere, abbiamo pagato da un oculista privato. Dovremo ritornare al San Giovanni ma non sappiamo tra quanto la visiteranno". E l'anziano confessa: "Ho avuto due infarti, prima di ottobre niente visita: altri fanno i furbi e chiamano il 118, dicendo che stanno male, perchè solo così possono essere visitati e curati". GUARDATE la VIDEO INTERVISTA
Una serie di visite e interventi, l'ultima il 25 settembre 2020. La prossima? Tra un mese e mezzo. Alfredo Mazza: "Ho una maculopatia agli occhi, in uno c'è anche un'emorragia in corso. Non hanno il farmaco adatto per l'intervento al San Giovanni di Dio, quando potranno operarmi avrò probabilmente perso completamente la vista"
Sino al 15 novembre. Coronavirus, sospese sino al 15 novembre tutte le visite, gli esami, i ricoveri programmati anche in libera professione. Sono garantite le urgenze e le prestazioni non procrastinabili
Il virus "blocca" tutti gli interventi programmati in dermatologia al San Giovanni e in altri 3 reparti di Monserrato: "Anomalo incremento di pazienti Covid, le urgenze sono garantite". Tutti i dettagli
Nelle prossime settimane il Poliambulatorio di viale Trieste sarà trasferito al piano terra del San Giovanni di Dio. L’annuncio del direttore della Aou Giorgio Sorrentino. L'Azienda Ospedaliera Universitaria ha già chiesto alla Regione 60 milioni di euro per ristrutturare i padiglioni. "La Regione mantenga una guardia medica nella struttura"
Raffica di screening ai lavoratori dei due ospedali. La buona notizia: contagiato dal Covid appena lo 0,3 per cento: "Garantiamo sicurezza a loro e ai piazienti"
Sono migliaia i sardi con la pelle piena di macchie e "squame" e, spesso, se la devono vedere anche con l'artrite. La psoriasi, però, fa sempre meno paura: "Ci sono farmaci biologici ed è possibile curarsi anche con i raggi ultravioletti. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA a Franco Rongioletti, direttore della clinica di Dermatologia del San Giovanni di Dio
Il San Giovanni di Dio e la facciata principale del Policlinico Duilio Casula saranno illuminati (dalle 20 e per tutta la notte) domani, martedì 17 settembre, nella giornata mondiale sulla sicurezza del paziente, promossa dall’Oms e a cui ha aderito anche l’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari
"Il vecchio nosocomio deve assolutamente tornare a essere un riferimento per il centro di Cagliari, con l’istituzione di un super ambulatorio, la tutela di tutti i reparti e le prestazioni d’urgenza in regime ambulatoriale – propone Edoardo Tocco – Non è concepibile che si pensi ad un taglio indiscriminato della struttura, cuore pulsante dei servizi per i pazienti"
Il progetto di Paolo Truzzu: nel cortile interno dell'ospedale di Stampace "si può fare un parcheggio per almeno quattrocento auto. I cagliaritani devono potersi spostare anche in macchina, si possono realizzare due nuovi silos in piazza De Gasperi e viale Bonaria. Col fast parking la prima ora di parcheggio sarà gratis". Che cosa ne pensate?
"Questa la sua migliore destinazione. Un piccolo pronto soccorso per le urgenze è necessario e d'altronde i cagliaritani sono da sempre abituati a questa struttura, non può finire nel dimenticatoio e ancor meno deve cadere a pezzi"
L'annuncio da parte del sindaco Massimo Zedda dopo l'incontro con Azienda ospedaliera, Ats e Università: "Ci sarà anche la possibilità, per i malati di tumore, di poter seguire le terapie. Si parte nel 2019"
Presto in aula il futuro del vecchio ospedale progettato dal Cima. Due le proposte: una del M5S e l’altra della maggioranza. L’idea è quella di realizzare un ampio spazio verde che abbracci gli i giardini del nosocomio, l’Orto Botanico e l’area archeologica di viale Sant’Ignazio
Quattro parenti di un paziente si sono lamentati per l’attesa dovuta alle cure ad un ricoverato senegalese. La frase shock riportata da Maria Cristina Deidda del Day service di cure antalgiche e palliative dello storico ospedale cittadino che ha raccontato l'episodio su facebook
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