Un ecocentro dove andare a conferire con parco del riuso destinato alla nuova vita degli oggetti abbandonati ma riutilizzabili. Aprirà entro giugno in via San Paolo, contribuendo alla riqualificazione in corso di tutta la zona. Il progetto è stato rallentato da vari fattori (aumento dei prezzi, incendi nella zona, ecc). Ma ora sta per ripartire dopo l’ok a una perizia di variante che dovrà mitigare l’impatto paesaggistico dell’opera e potenziare l’impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili nell’obiettivo di ridurre i costi di gestione e l’emissione di CO2.
In via San Paolo si troverà la via di accesso e di uscita, sia degli addetti al servizio e sia degli utenti. L’ingresso avviene tramite l’accesso alla guardiania, al di là della quale si distribuiscono a zoccolo di cavallo i diversi cassoni a seconda della tipologia di rifiuto, andando a definire una piazza centrale. Per l’ecocentro è stata prevista una percorrenza a senso unico, dall’ingresso situato nella via San Paolo, in senso orario ad anello, per accedere alle diverse zone. Questa tipologia di percorso consentirà ai mezzi in transito una percorrenza sicura per raggiungere le diverse aree destinate al posizionamento dei cassoni e alla movimentazione dei rifiuti. Il perimetro dell’ecocentro sarà racchiuso utilizzando rete metallica con palo infisso. Sarà di altezza non inferiore a 2 metri atta ad impedire l’ingresso a persone o animali.
Il parco del riuso. Il progetto è stato sviluppato con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione al concetto di “rifiuto”. La struttura verrà infatti legata alla città tramite un ampio spazio a verde dotata di piante e arredi urbani, con l’obiettivo di renderlo come un luogo che richiami maggiormente il piccolo parco di quartiere, capace di portare “valori etici ed ambientali attraverso l’utilizzo di materiali derivanti da riciclo e/o scarti di lavorazione comunque da azioni che si rendono fondanti nel processo della sostenibilità e attenzione al concetto di scarto attraverso la cura ed attenzione alla filosofia del “riuso”.
Dovrà, infatti, in futuro accogliere la funzione di “seconda vita” per oggetti che, evitando il circuito del “rifiuto”, diventino utili per il cittadino che volesse accettarne o ne avesse necessità per favorirne il riuso.
L’impianto prevede la decisa distinzione fra la parte più propriamente destinata ad Ecocentro e quella di interfaccia con la città. La linea di demarcazione è segnata dalla realizzazione di un volume per uffici e servizi che separerà, in maniera certa, le due distinte zone.
Con il concetto del riuso lo studio progettuale alla base del progetto vuole mettere a fuoco del concetto di “rifiuto”, fondato, su quello del “disfarsi”, che però non sempre implica l’obsolescenza definitiva dell’oggetto e la sua distruzione, ma può anche semplicemente riferirsi alle cessate necessità d’uso dell’utente. Esempio, il lettino di un bambino: disfarsene perché si decide di non averne più. Nell’impianto sarà sempre possibile inserire la struttura destinata alla proposta di “seconda vita degli oggetti” nell’ampio spazio destinato ad accogliere una sorta di porticato che svolga la funzione di “propileo” davanti alle cancellate dell’Ecocentro vero e proprio.