Presidente Giulini cosa succede al Cagliari?
Se nelle ultime due prestazioni col Modena in Coppa Italia e col Chievo, era mancato, oltre al risultato, anche la prestazione, questo pomeriggio col Parma la squadra era bloccata ed è arrivato un punticino utile per ripartire ma sono emersi tutti i limiti di una rosa male assortita. Il risultato come afferma Zeman può essere “frutto del caso ma la prestazione no..”
Un Cagliari con più qualità oggi a Parma avrebbe stravinto. Purtroppo per molti giocatori il pallone sembrava quadrato e la squadra ha dimostrato di non avere peso in attacco. Farias sembra non avere forza e le sue conclusioni si spengono contro gli avversari e non tira mai ; Longo non ha toccato palla e non ha mai inciso; Cossu ha dimostrato grande volontà ma non è un realizzatore. A centrocampo buona la prova di Conti ma si è visto chiaramente che con Crisetig si pestano i piedi e il giovane paga la sua incapacità di adattarsi e la sua inesperienza . Ekdal ha retto solo per un tempo e sulla corsia di sinistra con Avelar era più semplice. L’ingresso di Dessena, Joao Pedro e Caio Rangel non ha inciso. Quanti errori nei passaggi? Sicuramente le pessime condizioni del campo non hanno agevolato le giocate ma oggi è subentrata una grande preoccupazione per il risultato e per qualcuno il pallone pesava tra i piedi e sembrava di ferro. Quello che non è piaciuto è l’atteggiamento. È mancata la cattiveria agonistica , la determinazione e la fame di punti e sono emersi tutti i limiti della rosa.
La serie A è spietata e i miracoli li fanno i santi. Molti giovani del Cagliari, col lavoro di Zeman, cresceranno e hanno grandi margini di miglioramento, ma alla squadra occorrono certezze e quei giocatori che possano offrire alternative agli schemi. Nel campionato italiano le squadre tatticamente sono tutte molto preparate. In attacco serve una punta che sappia gestire le palle alte e che garantisca almeno 10 gol. Husbauer deve arrivare subito senza troppi tentennamenti con un altro centrocampista che sappia recuperare palla e la scarichi con due tocchi, visto che Donsah, evidentemente, non è ancora pronto. In attacco forse Mancosu o chi per lui, anche dalla B, o qualcuno scontento delle grandi. Qualcuno che veda la porta. Un portiere d’esperienza che sappia guidare la difesa e di personalità.
Presidente Giulini, lei ha dichiarato che il mese di dicembre sarebbe stato decisivo per fare le debite valutazioni sulla rosa e aveva espresso la volontà di intervenire, se ce ne fosse stato bisogno, nel mercato di gennaio. L’opera è ancora incompiuta ma siamo solo all’inizio.
Il progetto è sicuramente ambizioso ma nasconde delle insidie. Per realizzarlo occorre un grande equilibrio e i protagonisti non possono essere solo comparse. La società è solida. Husbauer sembrava già opzionato e risulta una prima scelta. Sarà compito di Zeman e del direttore sportivo indicare i nomi di quei giocatori che saranno funzionali alla squadra. I tifosi ci credono e l’ambiente nutre molte speranze per una risalita immediata. In palio ci sono ancora 69 punti. Occorre subito che la società faccia chiarezza e sgomberi il campo sui possibili esoneri (si era parlato dell’arrivo di Ballardini in caso di sconfitta a Parma),e chiarisca chi sarà l’uomo che dovrà gestire il mercato. Branca, Marroccu o chi per loro. Il mercato di riparazione ovviamente non offre certo una grande scelta e le trattative sui giocatori di buona qualità si chiudono possibilmente prima del 5 gennaio. Ora è tempo delle scelte importanti. Ogni nuovo inserimento dovrà e potrà essere decisivo per risalire la china. Ma non si può più improvvisare. In questo momento occorrono solo certezze. E paradossalmente con la Juventus sarà più semplice perché la squadra potrà giocare con la mente libera e non avrà niente da perdere. Appuntamento al Sant’Elia giovedì 18 dicembre, alle 19.













