“Vai piano”, furono le parole della ragazza, prima dello schianto fatale: poi il buio, eterno, e la vita di quattro giovani volata via in un attimo. Questo è bastato per distruggere, per far sprofondare nel dolore le famiglie di chi ha dovuto raccogliere i cocci e andare avanti, senza quelle anime che portavano gioie. Da quel giorno sono stati messi in funzione i bus nelle ore notturne, grazie alla voce, ferma e decisa, di quei genitori che ora vivono per spiegare ai giovani che la vita è solo una.
Una mattanza quella che si verifica sulle strade, in Sardegna non c’è spazio per credere che ciò non avvenga, anzi: la cronaca racconta purtroppo una realtà inquietante a tal punto da riempire spazi e seminare dolore. Tra le vittime tanti ragazzi e ragazze che rimangono coinvolti in incidenti, gravi e anche mortali. E la testimonianza del dolore, in carne e ossa, diventa motivo per combattere e cercare di mettere al sicuro altre vite, soprattutto quelle che si stanno affacciando alla vita. Pochi giorni fa i genitori di Najibe erano ancora sul campo, questa volta a Olbia e Arzachena, “assieme al questore e la polizia stradale e ai sindaci” ha comunicato pubblicamente Omar Zaher, “abbiamo incontrato i ragazzi delle scuole superiori, circa 400 studenti per parlare di sicurezza stradale e l’importanza della vita e la prudenza per evitare le distrazioni nella guida, ringrazio tutti gli studenti per la sensibilità che hanno dimostrato per il tema della sicurezza stradale”.
Ecco in poche parole l’appello della coppia che, divulgato tempo fa, è attuale più che mai: “Ogni giorno è peggio, impossibile continuare a vivere con un dolore così immenso che ti toglie il respiro, non c’è più vita, salta tutto,sopravvivo senza nessun stimolo, mi alzo e vedo quella stanza vuota che mi ferma il cuore e così via, mi rivolgo a voi ragazzi, stati attenti, siate prudenti, è un attimo e non si può più rivolgere il nastro, non voglio che nessun genitore abbia il dolore che abbiamo noi, mi raccomando, siete l’orgoglio dei vostri genitori, non dategli questo dolore indescrivibile, dovete vivere, realizzare i vostri sogni, il vostro futuro, un abbraccio. Omar e Merita”.












