Una beffa? Per chi ha raccolto le firme e portato i documenti in Comune “sì. E ci sentiamo anche presi in giro”. A Selargius esplode la polemica, anche a distanza da un mese dalla sua apertura, per il supermercato della Lidl di via Gallus. I carrelli sfrecciano tra le corsie e i clienti non mancano, per la disperazione dei commercianti della zona. Che, mesi fa, avevano deciso di dare vita ad una petizione popolare: “Avevamo raccolto seicento firme”, ricorda la commerciante Maria Antonietta Salis. Che, insieme ad altri nove socie della cooperativa “Ama la Spesa”, cinque anni fa erano stati licenziati e avevano deciso di rilevare i market dove lavorano situati in via Trieste e via Gallus, proprio di fronte al nuovo polo commerciale in costruzione. La doccia fredda si è consumata, col taglio del nastro, lo scorso 24 febbraio: “Stiamo registrano cali d’affari, nell’ultimo mese, ancora più grossi rispetto al passato”, denuncia la negoziante: “Il fatto che in Comune ci sarà la discussione della petizione contro il nuovo market, col market già bello che aperto, suona proprio come una presa in giro. Ormai c’è, siamo purtroppo pronti a leccarci le ferite”.
Il sindaco Gigi Concu, mesi fa, aveva detto a Casteddu Online di avere le mani legate: “Comprendo la preoccupazione, sarà una media struttura di vendita: le regole superano i pareri politici. Non posso farci nulla”. Nella convocazione del Consiglio comunale, già presente sul sito internet del Comune, la discussione della petizione popolare sulla media struttura di vendita è al punto 7. I consiglieri l’affronteranno o il 22 o il ventiquattro marzo.











