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Sarroch, il MASE apre due procedimenti d’ufficio di riesame dell’AIA: “Criticità non più eludibili”

Per la prima volta negli ultimi vent'anni, il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica ha avviato due procedimenti paralleli di riesame dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) della raffineria Sarlux.

di Valeria Putzolu
2 Dicembre 2025
in sulla-sulcitana, zapertura1

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Sarroch, il MASE apre due procedimenti d’ufficio di riesame dell’AIA: “Criticità non più eludibili”
Sarroch, il MASE apre due procedimenti d’ufficio di riesame dell’AIA. Decisivo il lavoro del Comitato Civico sui dati e sugli accessi agli atti.
Per la prima volta negli ultimi vent’anni, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha avviato due procedimenti paralleli di riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) della raffineria Sarlux.
Una decisione definita dagli osservatori “eccezionale” e “indicativa di criticità non più eludibili”.

La svolta arriva a valle di mesi di attività di monitoraggio, analisi tecnica e accessi civici condotti dal Comitato Civico per la Tutela Ambientale e della Salute di Sarroch, che ha più volte segnalato anomalie nei controlli ambientali, nella trasparenza dei dati e nella gestione degli episodi odorigeni che hanno interessato migliaia di residenti tra Sarroch e Capoterra.
Il Comune di Sarroch è stato chiamato a partecipare attivamente come soggetto tecnico all’interno del riesame.
E l’esperto designato dal Comune — su richiesta del MASE — è l’assessore all’Ambiente Luca Tolu.Il ruolo del Comitato: accessi civici, richieste di trasparenza e analisi dei dati
Negli ultimi mesi, il Comitato ha presentato un lavoro metodico definito dagli stessi tecnici “chirurgico”, basato sugli accessi agli atti sul funzionamento delle centraline comunali e regionali, procedure ARPAS, cronologia dei picchi di VOC e NMHC, comunicazioni tra Comune, Regione, ARPAS, ISPRA e Gestore, prescrizioni AIA mai attuate (in particolare assenza assoluta di monitoraggio delle emissioni odorigene).
Analisi comparativa di dati orari delle centraline, corrispondenza tra fiaccolate e variazioni delle concentrazioni di VOC, eventi incidentali e riscontri nelle serie storiche delle emissioni, attivazioni della torcia e impatti percepiti al suolo.
Richieste formali inviate a MASE, ISPRA e ARPAS per evidenziare zone d’ombra normative, tecniche e gestionali, con particolare riferimento alla mancata applicazione dell’art. 272-bis sulle emissioni odorigene, carenza di monitoraggio in continuo del benzene da parte del Gestore,
incompleta pubblicazione dei dati AIA obbligatori.Il ruolo inatteso e decisivo del Comune: designato un “esperto” nel procedimento AIA. I due provvedimenti MASE indicano esplicitamente che il Gruppo Istruttore del procedimento di riesame sarà integrato da “Salvatore Pinna – Regione Sardegna, Alberto Sanna – Città Metropolitana
Luca Tolu – Comune di Sarroch”.Dunque, il Comune non è solo coinvolto, è parte tecnica del tavolo che deve valutare le criticità dell’impianto industriale più grande dell’isola.
“Una responsabilità enorme che stride con le dichiarazioni fatte in Consiglio dall’assessore Tolu, le confusioni tecniche documentate, l’ammissione di “non conoscere” le basi della normativa odorigena, la totale assenza del Comune nelle verifiche dei mesi scorsi, l’assenza di risposte alle segnalazioni inviate dal Comitato.

L’assessore che in aula ha domandato se “gli odori fossero la stessa cosa del benzene” è ora esperto tecnico accreditato presso il MASE per valutare la gestione delle emissioni della raffineria più complessa d’Italia.
Un dato che — di per sé — ha un peso politico e istituzionale enorme”.

Le criticità certificate da ARPAS e MASE dopo le segnalazioni del Comitato: la nota ARPAS del 29 ottobre (Prot. 39199/2025) conferma per iscritto molti dei punti sollevati dal Comitato, ossia segnalazioni numerose e coerenti di molestie olfattive;
frequente attivazione delle torce nelle stesse finestre temporali; monitoraggi “parziali e non esaustivi”; assenza di strumentazione moderna come gli IOMS; necessità di rafforzare le prescrizioni AIA e introdurre nuovi obblighi di controllo.
Il MASE, dopo aver acquisito tali osservazioni, ha quindi avviato un riesame d’ufficio per verificare la gestione degli odori, l’efficacia delle attuali prescrizioni, la necessità di imporre sistemi di monitoraggio più avanzati.
Parallelamente, un secondo procedimento riguarda i limiti emissivi su SO₂, polveri e Nox: verifica della possibilità di ridurre drasticamente i limiti; analisi delle emissioni nei vari assetti di combustibili; nuova istruttoria tecnica rivolta al Gestore.
Entrambi i procedimenti coinvolgono formalmente il Comune tramite il suo rappresentante tecnico, Luca Tolu.

Una pressione istituzionale senza precedenti, mai prima d’ora Sarroch aveva visto il doppio riesame AIA aperto nel giro di un mese, il coinvolgimento simultaneo di Regione, ARPAS, ISPRA, Città Metropolitana, CTR VVF e Comune, la richiesta formale alla Saras di integrare documenti, dati e tariffa istruttoria, l’apertura esplicita alle segnalazioni dei cittadini come elemento probatorio.
“Serviva un lavoro chirurgico per far emergere ciò che per anni era stato ignorato”, spiega il Presidente del Comitato Civico Giampaolo Masu che dichiara:
“Abbiamo documentato, segnalato, analizzato e ricostruito ciò che per anni era stato ignorato.
Se oggi ci sono due riesami AIA aperti, è perché i cittadini hanno svolto un lavoro che spettava alle istituzioni locali.
Apprendiamo con sorpresa che il Comune è stato inserito come parte tecnica: una responsabilità enorme che richiede competenze e impegno, non improvvisazione.”

La popolazione: “Finalmente qualcuno ci ascolta”. Numerosi cittadini hanno infatti espresso sollievo, soprattutto dopo mesi di odori intensi, bruciori agli occhi, mal di testa e disturbi respiratori.
Le segnalazioni inviate dai residenti — spesso attraverso il canale del Comitato — hanno costituito il materiale grezzo che ARPAS ha trasformato in evidenze tecniche ufficiali.

Cosa succede ora: i due riesami AIA potrebbero portare a nuove prescrizioni vincolanti per la raffineria. Si va verso l’obbligo di strumentazione continua sugli odori. Possibili limiti emissivi più restrittivi per SO₂, polveri e NOx.
Maggiore coinvolgimento di ARPAS e ISPRA nei controlli straordinari.
Sarroch entra in una fase di revisione ambientale mai vista prima.

Tags: sarroch
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