I Finanzieri della Tenenza di Sarroch hanno ulteriormente approfondito un contesto di
polizia economico finanziaria relativo ad una verifica fiscale recentemente conclusa, ad
esito del quale hanno rilevato l’inserimento in dichiarazione dei redditi, da parte di una
società operante nel settore dei trasporti, di costi relativi ad operazioni commerciali in
realtà mai avvenute.
La precedente attività ispettiva aveva disvelato un meccanismo fraudolento tramite il quale
la società in esame, di concerto con un’altra analoga azienda del territorio, aveva emesso,
per gli anni d’imposta dal 2014 al 2017, fatture per operazioni inesistenti nei confronti di
altre due aziende compiacenti aventi sede nel nord Italia, anch’esse operanti nel
medesimo settore, per un importo complessivo pari a 4.823.827 euro
Tale sistema di frode – cha ha consentito un’indebita detrazione di I.V.A. per 1.060.440
euro – si basava sul fatto che le società utilizzatrici delle fatture per operazioni inesistenti,
per abbattere gli utili derivanti dall’esercizio della propria attività d’impresa, simulavano dei
rapporti di sub-appaltato con lo scopo di giustificare i costi mai sostenuti
Tale attività di verifica era stata condotta, per la ricostruzione del reale volume d’affari, da
un lato attraverso l’utilizzo dell’applicativo “Spesometro Integrato” – un database in cui
sono riportate tutte le fatture registrate e con il quale, individuati i fornitori del soggetto
ispezionato, è possibile risalire a tutti gli acquisti effettuati – e dall’altro con l’invio di
appositi questionari nei confronti dei clienti/fornitori delle società per il reperimento
indiretto della documentazione contabile
Con questa nuova tranche ispettiva, a fronte dell’acquisizione di nuovi ed ulteriori elementi
probatori, i Finanzieri hanno delineato un’ulteriore condotta illecita nei confronti
dell’amministratore della società, il quale, al fine di abbattere l’utile imponibile e
conseguentemente pagare meno tasse, ha inserito in contabilità costi fittizi per un
ammontare complessivo di 1.600.000 euro.
L’amministratore della società è stato quindi segnalato sia alla Direzione Provinciale
dell’Agenzia delle Entrate di Cagliari per il recupero a tassazione dei costi fittiziamente
indicati in dichiarazione nonché denunciato a piede libero alla Autorità Giudiziaria per aver
presentato la dichiarazione dei redditi indicando fraudolentemente costi inerenti a
operazioni inesistenti












