“I conguagli di Abbanoa sono pretese illegittime, fuori legge e devono essere contrastate con un’azione legale collettiva. Per questo motivo stamane abbiamo avviato al Tribunale di Cagliari la Class action contro i conguagli di Abbanoa. I legali hanno depositato il ricorso e gli atti per l’avvio della più imponente azione collettiva mai proposta in Sardegna che riguarda oltre 750.000 sardi e sicuramente una delle più rilevanti in Italia. I conguagli di Abbanoa sono palesemente una violazione di legge e i rilievi proposti nel ricorso mettono sotto accusa una vera e propria rapina ai danni dei cittadini sardi. Insieme alla class action da stamane abbiamo messo a disposizione online attraverso la piattaforma www.unidos.io il ricorso ai giudici di pace per l’azione dei singoli con particolare riferimento a coloro che non potranno perseguire la class action in quanto società o imprese. Le violazioni di legge sono evidenti e vanno perseguite in ogni grado di giudizio. In queste settimane i vertici di Abbanoa e la giunta regionale si sono sperticati a sostenere che i conguagli fossero un obbligo di legge: tutto falso. Dai ricorsi emerge, invece, una serie rilevante di violazioni che smontano punto per punto i conguagli che appaiono viziati proprio nei fondamentali principi del diritto. Il primo rilevante motivo è dato dal fatto che i conguagli non costituiscono una componente tariffaria di competenza 2014, ma bensì una rimodulazione della tariffa per il periodo 2005-2011, con evidenti effetti retroattivi. La vicenda interessa oltre 750.000 sardi che si sono visti recapitare una bolletta con la quale Abbanoa S.p.A. pretende un pagamento nell’anno 2016 di somme a titolo di partite pregresse o conguagli, per gli anni 2005 – 2011, con minaccia di slaccio in caso di mancato pagamento. Tali partite pregresse vengono classificate quale “conguaglio anni 2005-2011”, risultando delle illegittime forme di recupero dei ricavi essendo sganciate dai reali consumi. Bollette totalmente svincolate dalla regola di corrispettività essendo determinato forfettariamente, ossia a prescindere da un accertamento specifico (o quantomeno indicato nella fattura). Inoltre, gran parte del debito (almeno i 4/5), anche se la quantificazione complessiva e pluriennale impedisce di distinguere le diverse annualità, sarebbe relativo a diritti ampiamente prescritti, considerando che si tratta di richieste che vanno oltre gli ultimi cinque anni”.
Lo ha detto stamane il deputato sardo di Unidos Mauro Pili illustrando insieme al comitato promotore della Class action contro i conguagli di Abbanoa i contenuti dell’azione legale messa in campo per respingere questa gravissima azione messa in campo dall’ente idrico. Il pool di legali che ha messo in piedi l’imponente azione legale, guidato dallo studio legale Ballero, ha predisposto sia gli atti per la class action che gli schemi di ricorso per i giudici di pace.
“ L’azione legale che abbiamo promosso – ha detto Pili accompagnato dai legali dello studio Ballero – persegue l’azione collettiva attraverso la class action e nel contempo mette a disposizione i ricorsi ai giudici di pace per chi volesse intentare la causa singola. Le due azioni, che sono alternative, mettono sotto accusa pesantemente le azioni messe in atto da Abbanoa con la richiesta di conguagli. Per quanto riguarda la class action i tempi saranno scanditi dal tribunale. Non appena sarà fissata la prima udienza potrà essere fatta l’adesione alla class action con un modulo che il comitato distribuirà in tutta l’isola e che consentirà di far parte della class action. Va sottolineato che senza l’adesione alla class action non si avrà diritto a beneficiare dell’eventuale cancellazione dei conguagli se così fosse deciso dal giudice. Per questo motivo è indispensabile che via fax, raccomandata, pec o consegna personale si data l’accettazione alla class action non appena il giudice avrà fissato la data della prima udienza. Non potendoci essere altre azioni collettive sulla stessa materia – ha ribadito Pili – è evidente che sarà necessaria l’adesione a questa azione collettiva per essere eventualmente risarciti”.













