Una problematica non indifferente quella che costringe le famiglie dei bimbi fragili a fare salti mortali per dividersi tra scuola, casa e lavoro al fine di somministrare i farmaci salvavita ai loro piccoli che non sono ancora in grado di autogestirsi: diabete, allergie e tante altre patologie, sempre più diffuse, costringono i piccoli a costanti monitoraggi che, tra le braccia di mamma e papà, sono assicurati, mentre a scuola sorgono non pochi problemi poiché gli insegnanti non sono autorizzati a vegliare come farebbe un infermiere. Da qui il sollecito delle mamme, accolto un anno e mezzo fa prima da Capoterra, comune capofila del progetto che, un mese fa, è stato premiato, assieme ad altri 4 centri italiani, come “Comuni d’Eccellenza Ambasciatori Nazionali”. Il prestigioso riconoscimento è stato conferito a Roma, presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica, Biblioteca Giovanni Spadolini. Il sindaco Beniamino Garau aveva comunicato: “Grazie alla mozione della consigliera Silvia Cabras e a tutto il consiglio che votò all’unanimità, al Settore Politiche sociali per la realizzazione del progetto e a tutti i concittadini che credono in noi”. Un progetto che è stato sposato da altri comuni, come Sinnai, e mozioni e interrogazioni si susseguono a macchia d’olio per chiedere l’introduzione dello stesso provvedimento. “Anche Assemini istituisca l’infermiere scolastico per gli alunni più fragili” aveva espresso Diego Corrias attraverso una mozione presentata a settembre e sottoscritta da tutti i consiglieri M5S e PD. “Speriamo che la maggioranza si mostri sensibile e dia presto seguito alla nostra mozione. Su questi temi non ci possono essere distinzioni politiche, è soltanto questione di buona volontà”.
La difficoltà principale rimane reperire i fondi: le casse dei comuni devono fare i conti con le risorse, sempre più ristrette, che hanno a disposizione, “occorrono circa 30 mila euro per l’introduzione dell’infermiere scolastico – spiega Mandas, già vice sindaco di Assemini e figura di spicco del M5S in Sardegna – che per un Comune possono incidere ma non per la Regione”: ecco perché la decisione di rivolgersi direttamente all’assessorato alla sanità con la petizione “Rendiamo obbligatorio l’Infermiere Scolastico in Sardegna”. https://chng.it/kCMhzpjB












